martedì, Aprile 23, 2024
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Dipendenti Anm sospesi per aver “criticato”

Vengono sospesi per aver denunciato le condizioni in cui erano costretti a lavorare. Due dipendenti dell’Anm (Azienda Napoletana Mobilità) sono stati sospesi per 10 giorni «per aver divulgato immagini del materiale aziendale – questo è quanto riporta il comunicato dell’Usb – e notizie false e tendenziose, lesive della dignità di Anm su noto social network». I due lavoratori dell’Anm hanno pubblicato su Facebook un video e alcune foto in cui mostrano quando siano vecchi e malandati i bus. La loro denuncia non è solo per chi guida questi mezzi ma soprattutto per chi ne usufruisce.

L’amministratore unico di Anm, Alberto Ramaglia, ha sottolineato in alcune dichiarazioni l’importanza della fiducia che dovrebbe esservi tra dipendenti e lavoratori: «A questo si aggiunga il mancato rispetto del codice etico aziendale che, in più parti – spiega l’amministratore unico – sottolinea il ‘patto fiduciario implicito che intercorre tra il lavoratore e l’azienda. Ci saremmo aspettati, per questo, il ricorso a canali istituzionali interni per affrontare le problematiche aziendali invece si è scelto di utilizzare la diffamazione sui canali pubblici, in particolare con la pubblicazione di video». Inoltre l’azienda ha agito in base ad una normativa sancita dal 1931: «L’Azienda Napoletana Mobilità nel sospendere i lavoratori – continua Ramaglia – si è limitata ad utilizzare le sanzioni disciplinari previste dalla legge. E’ una sua prerogativa alla quale si è limitata a fare ricorso».

Dall’altra parte interviene Adolfo Vallini, Usb: «Bisognerebbe intervenire non tanto sui lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare le pessime condizioni dei bus, esasperati dalla inefficienza delle procedure interne, ma su coloro i quali certificano l’inodneita del mezzo al codice della strada, mettendo potenzialmente in pericolo, tutti i giorni, la sicurezza dell’esercizio e il comfort di viaggio». L’Usb ha infatti rivolto un appello al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, all’assessore ai Trasporti, Mario Calabrese e al presidente della Commissione trasporti Formisano affinché prendano parte nella questione e intervengano per fare chiarezza.

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