A partire dalla stagione 2018-2019, l’uscita di scena del gruppo Mediaset per la trasmissione della Serie A, sancì l’entrata in gioco di Dazn . I due gruppi hanno stretto un accordo che garantiva senza ulteriori variazioni di prezzo le tre partite di Serie A e tutta la Serie B nel pacchetto Calcio Dazn. Anche Sky strinse un accordo con Dazn in modo da poter trasmettere in streaming le tre partite di Serie A acquistate in esclusiva dal gruppo inglese.
Dall’anno prossimo sembra che potrà esserci una novità per la trasmissione del campionato di Serie A. Infatti la Lega Serie A e tutte le società stanno discutendo per l’assegnazione dei prossimi diritti tv della Serie A valide per il triennio 2021-2024. Il gruppo Dazn pare che abbia offerto circa 840 milioni per avere in esclusiva 7 partite e 3 condivise. Mentre l’offerta di sky risulta essere inferiore di 100 milioni (750 milioni l’offerta).
I presidenti delle squadre di serie A non hanno preso ancora una decisione definitiva, ma pare che la sensazione generale sia di abbracciare una svolta storica: traslocare l’intero campionato italiano sulla piattaforma di Dazn, abbandonando dopo quasi 17 anni Sky.
Tutto ciò è stato confermato anche dall’ultima assemblea di Lega. Durante la discussione per l’assegnazione dei diritti tv, c’è stata la votazione chiamata dal presidente Paolo Dal Pino: 11 voti favorevoli per la vendita immediata a Dazn e 9 astenuti. Stesso risultato della riunione avvenuta due settimane fa.
A tal proposito la Gazzetta dello Sport scrive: “Ancora una fumata grigia sui diritti tv della Serie A 2021/24. Non sono infatti cambiati gli schieramenti nel corso dell’assemblea dei club da poco conclusasi: come nell’ultima riunione, l’offerta di Dazn ha raccolto 11 voti favorevoli (da Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese), non abbastanza però per dare il via libera alla proposta della piattaforma di streaming (ne servono 14), mentre gli altri 9 club (Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino) si sono astenuti.”