Domenica 9 aprile si terrà a Napoli un’importante visita guidata dedicata a Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio. E’ un tour atto a ripercorrere gli ambienti e i luoghi partenopei ove ha lavorato e in parte vissuto l’artista.
Dopo l’omicidio del Tomassoni, Caravaggio fugge a Roma. Da lì fu poi ospitato a Napoli, protetto dalla nobile famiglia Colonna. E’ nella città napoletana che Caravaggio, molto sensibile alla natura umana, la prende talmente a cuore al punto da realizzarne opere d’arte di una bellezza smisurata. Fra i suoi dipinti, l’opera più napoletana di tutte è sicuramente “Le sette opere di Misericordia” . Questo capolavoro del periodo barocco è ambientato in un vicolo semibuio, ove emergono personaggi e storie di miserie quotidiane. A queste si contrappongono immagini di bene, ispirate dai vangeli, che danno un tocco di luce a quel buio profondo tipico del pennello di Caravaggio.
Il periodo napoletano è interrotto da un soggiorno di un anno del pittore a Malta. Trovò asilo sull’isola presso i cavalieri della Croce di Malta e forse provò a ottenere la grazia da Alof De Wignacourt, Gran Maestro dell’Ordine all’epoca. Si sa che Caravaggio divenne Cavaliere dell’Ordine, e per esso fece diversi lavori di grande importanza come “La Decapitazione di San Giovanni Battista” e il “Ritratto di Alof de Wignacourt e la sua corte“. Fu arrestato ed espulso dall’ordine in seguito ad una nuova lite in cui un Cavaliere rimase gravemente ferito.
Il fuggiasco ritornò in suolo italiano, a Napoli. In questo secondo periodo fu molto attivo e realizzò opere quali “Il martirio di Sant’Orsola“.
