Oggigiorno la politica si conduce mediante i social media. Essi catalizzano l’attenzione di milioni di utenti in grado di partecipare a quello che una volta veniva chiamato “dibattito pubblico” inteso come luogo di condivisione di idee, opinioni e proposte varie circa la Res Publica. Il confronto più atteso in America tra Donald Trump e Hillary Clinton, in tv, è avvenuto e a ricevere più commenti, tweet, è stato Trump che per i primi 5 minuti ha assunto un tono presidenziale ma, poi, ha calato la maschera ed è ritornato in sè.
Inoltre, va detto che il flusso continuo di commenti non vuol dire che lui vincerà le elezioni ma solo che, in quel momento, è stato capace di accendere maggiormente la platea televisiva e digitale. Anche perchè la maggior parte delle risposte andavano contro Trump. Il confronto di ieri sera rimarrà nella storia come il primo trasmesso in streaming su Twitter e i dati forniti dal social in questione sono molto rilevanti: Donald Trump, 62% di tweet mentre Hillary Clinton, 38% per quanto riguarda lo share della CNN. Inoltre, i due candidati hanno affrontato molte tematiche: dal clima alle armi, passando per il terrorismo e l’ordine pubblico ma non sempre sono stati coerenti con quello che, precedentemente, avevano dichiarato. In verità, Trump ha respinto l’accusa dell’avversaria riguardo a una determinata frase sul riscaldamento globale “creato da e per i cinesi per rendere non competitiva l’industria statunitense”. A quel punto il web si è scatenato andando a riprendere, retwittare e citare un suo tweet passato. Prima di andare in tv, bisognerebbe riguardarsi i propri account. Questa è la politica moderna!
Infine, i tre momenti topici che hanno portato l’#debate2016 ai vertici dei trend mondiali sono stati: scontro sulla lotta allo Stato Islamico; l’idea di Trump sul suo buon temperamento e l’idea di ordine pubblico.
