venerdì, Aprile 26, 2024
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El Shaarawy: “Ottimo inizio di stagione. Gli schemi di Di Francesco mi agevolano”

ROMA. Stephan El Shaarawy si è reso protagonista oggi dell’#AskElSha, fenomeno social riguardante il rispondere alle domande dei propri tifosi su Twitter. Ecco le dichiarazioni del giocatore.

 

Sull’inizio di stagione
Ho iniziato la preparazione più tardi per il problema alla schiena, quindi è stato un po’ complicato. Ho iniziato 2-3 settimane dopo. Ho fatto tutto il lavoro di preparazione in America, fino poi ad arrivare a Trigoria facendo il lavoro con il preparatore. Poi però è andata bene, sono riuscito a recuperare. E’ stato un inizio abbastanza positivo, quindi sono contento di questo. Anche a livello collettivo abbiamo iniziato bene. Siamo soddisfatti, per ora.

Sul momenti che precede un gol
In quelle frazioni di secondo non pensi neanche, agisci d’istinto senza pensare. Quando la palla entra in rete è una bella sensazione, una bella emozione.

Sul cambiamento dell’emozione col passare del tempo
No, l’emozione è sempre la stessa. Anche un gol in una vittoria ampia, in un 4-0. In un derby magari cambia un po’, ma l’emozione che provi in quel momento è sempre molto forte.

Su Di Francesco
Di Francesco è un allenatore che cura molto i dettagli, soprattutto per quanto riguarda il reparto offensivo. Anche sulla linea difensiva, comunque, lavora abbastanza. Lavora tantissimo sul campo a livello tattico. L’ho detto anche in precedenza: i movimenti che chiede agli esterni mi agevolano, sono tutti nelle mie caratteristiche. Sembrano fatti per me. I tagli, i tempi d’inserimento… sono tutte cose che sono nel mio repertorio, quindi è una cosa che mi avvantaggio. Anche a livello umano, è una persona con cui riesci ad avere un dialogo e un rapporto.

Sugli schemi
Il mister chiede dei compiti da fare e da rispettare, ma come lui anche i compagni. Quando ad esempio la palla è sulla destra, sento Kolarov che mi dice di stare dentro e non rimanere largo. Tra compagni ci si aiuta a vicenda.

Sul messaggio: “Sabato vediamo veramente chi sei”.
E’ Florenzi… è nato tutto dalla prima partita che ho fatto con la Roma. Appena arrivato mi disse ‘Oggi vediamo chi sei’ e io mi sono presentato con quel gol lì. Me l’ha ridetto anche alla seconda partita e ho fatto di nuovo gol. Poi per scaramanzia questa cosa è continuata.

Sulla motivazione
Le più grandi motivazioni le crei dentro te stesso. Bisogna vedere che obiettivi hai nella vita, se ti accontenti oppure cerchi di migliorarti giorno dopo giorno. Credo che la cosa fondamentale sia porsi sempre nuovi obiettivi e non accontentarsi mai. Il lavoro e il sacrificio paga sempre. Anche nelle piccole cose, curando i dettagli, magari andando mezz’ora prima in palestra per fare qualcosa che ti possa aiutare ad essere utile… sono quei piccoli mattoncini che metti per raggiungere traguardi importanti. Poi avere la fame di arrivare, non accontentarsi mai. E l’umiltà.

Sul giocatore del passato con cui avrebbe voluto giocare
Ronaldinho, l’ho mancato di poco. E’ stato un rammarico grande. Insieme a Kakà, è sempre stato uno dei miei idoli. Lo guardavo sempre per i numeri che faceva col pallone, li ho imparati quasi tutti da lui. E’ stato un grande esempio in quello, mi sarebbe piaciuto tanto giocarci insieme.

Sul gol con la Juve
Sì, questo mi ha dato parecchio di più. Era una gara molto delicata in un momento decisivo della stagione. Eravamo anche in una situazione di parità e quello è stato il gol del vantaggio. E’ stata una sensazione veramente bellissima. Poi c’era lo stadio pieno, c’è stato un bel boato, me lo ricordo.

Sulla qualificazione dell’Egitto ai Mondiali.
Un evento storico per questa nazionale, sono veramente contento per quello che ha fatto Salah, che è stato il trascinatore di questa squadra. Quando feci la doppietta con l’Udinese, lui mi scrisse un messaggio facendomi i complimenti per la doppietta. Questa volta l’ha fatta lui e gli ho subito scritto io, ha portato bene. Sono veramente felice per lui, è una grande persona e un gran giocatore.

Sui playoff dell’Italia
Il fatto di essere teste di serie sicuramente è una cosa positiva per noi, è stato importante vincere con l’Albania. Però è pur sempre uno spareggio per andare al Mondiale, sarà molto difficile qualsiasi squadra incontreremo. Ci prepareremo bene, manca un mese. Sarà sicuramente un impegno dove dovremo mettere tutto.

Sulla collezione di maglie e su quella preferita
Non le ho mai contante, ma ne ho davvero tante, quasi ogni partita ne scambio una. Sono tante tante. Quella a cui sono più legato è stata quella di Kakà, perché è il mio idolo. La prima che mi ha dato, del Real Madrid. Poi quelle di Messi e di Neymar, senza dimenticare Cristiano Ronaldo.

Sul lavoro che avrebbe voluto fare se non fosse diventato calciatore
Non ci ho mai pensato, ho iniziato a 4-5 anni, poi sono diventato professionista a 16 anni. Non c’è stato il tempo. Credo sempre qualcosa legato allo sport. Magari il biliardo… O forse anche il parrucchiere! Non lo so.

Sul come affrontare i problemi
Nel tempo ho imparato a affrontarli sempre con positività. Cerco di trovare sempre il lato positivo anche in una cosa negativa per trarne nei benefici.

Sui momenti difficili della propria carriera
Sì. A volte bisogna contare solo sulle proprie forze, cercando di tirarsi su da soli. La famiglia e gli amici sono importantissimi e da tenere stretti, nei momenti difficili ti fanno sentire una persona migliore, ti aiutano tantissimo. Però molte volte devi farti forza da solo, devi cercare di tirarti fuori dai problemi con tanta tenacia e tanta forza.

Sul proprio taglio dei capelli a 50 anni
Non ne ho idea. Ma anche tra un po’ di anni, al mio matrimonio… così no. Ho intenzione di cambiare, però non so quando. A 50 anni saranno sicuramente diversi! Magari non ci saranno nemmeno…

Sui tagli di capelli di Beckham e Nainggolan?
E’ una bella lotta. L’ultimo di Radja è impegnativo… Sono due categorie diverse. Poi uno se lo può permettere, l’altro…

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