Il matrimonio di Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore è giunto al capolinea. Sposati dal 2008 i due si sono separati consensualmente a Milano. Dal loro matrimonio è nato Nathan Falco, 7 anni.
Elisabetta, secondo gli accordi, continuerà a vivere nel Principato di Monaco in una nuova casa, molto vicina a quella che condivideva con l’ex marito. Elisabetta potrà contare su un sostanzioso assegno di mantenimento e non perderà le quote che possiede dei locali aperti da Briatore. Inoltre, l’affitto della nuova casa sarà pagato da Briatore.
Secondo alcune indescrizioni, alla Gregoraci rimarrà anche un attico a Roma.
Flavio e Elisabetta sembrano però essere rimasti in ottimi rapporti: firmata la separazione sono andati via insieme sulla stessa auto.
La separazione arriva dopo un lungo periodo di crisi. Da tempo si mormorava di una separazione tra la coppia. In estate, l’imprenditore, diviso tra la Sardegna e Montecarlo in compagnia del figlio, era stato sorpreso baciare una misteriosa ragazza. Elisabetta era volata in America, invece, ufficialmente per seguire un corso di recitazione.
I rumors però erano stati smentiti con ironia dallo stesso Briatore che li aveva definiti sui social ‘bufale’ dovute al caldo estivo ‘che può dare alla testa’.
A pochi giorni dalla separazione, Elisabetta Gregoraci rompe il silenzio sulla fine del matrimonio con Flavio Briatore. Lo fa con un post su instagram.
“Auguro di cuore ad ognuno di voi un 2018 strepitoso, felice e pieno di soddisfazioni, carico di positività, gioie e salute con le persone che vi amano…Nella vita si cade e ci si rialza sempre, basta crederci fino in fondo senza mollare mai.”
Sui social, la showgirl ha dovuto rispondere ad alcune dicerie. Uno dei follower della conduttrice ha esordito così: “Ciao, perdonami se è una domanda indiscreta, ma come mai il bambino è rimasto a vivere col padre? Normalmente per legge rimane con la madre proprio perché è un legame speciale che viene tutelato”.
La Gregoraci ha replicato: “Infatti non è come dici tu…non so cosa te l’abbia fatto pensare”.