mercoledì, Aprile 24, 2024
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Ema Stokholma sulla madre: “Non ricordo un abbraccio, solo botte e insulti”

La drammatica storia della conduttrice radiofonica e televisiva

Ema Stokholma, conduttrice radiofonica e televisiva, ha rilasciato una lunga intervista nel programma di Lorella Boccia, Venus. Nello specifico, la donna ha parlato della drammatica infanzia vissuta con la madre, la quale l’ha maltrattata e insultata. Picchiata e mortificata fin da piccola, la madre ha reso i suoi figli bersaglio della sua rabbia.

“Ho pensato di morire”

La conduttrice radiofonica ha spiegato di avere tanti ricordi legati alla violenza: I miei primi ricordi sono violenti. Non ricordo un abbraccio, un sorriso, una pacca sulla spalla. Mi ricordo solo botte, insulti e umiliazioni. Faceva parte della quotidianità. Anche mio fratello veniva maltrattato come me. È stata la mia nascita a scombussolare la famiglia. Mia madre era incinta quando mio padre se ne è andato. Il dolore, la disperazione e la solitudine l’hanno fatta impazzire”.

La donna ha inoltre svelato che la madre la incitava a suicidarsi, un racconto drammatico di una bambina che avrebbe dovuto solo ricevere amore: “Erano botte pesanti. A volte ho pensato di stare per morire. Mi metteva la testa sotto l’acqua, nel water, mi incitava a suicidarmi. Mi è capitato che mi portasse su un ponte dicendomi di buttarmi da sola altrimenti lo avrebbe fatto lei”.

Fuga in Italia

A 15 anni sono scappata dalla mia casa in Francia e sono venuta in Italia per conoscere mio padre. Lo avevo visto qualche volta ma non c’era un rapporto” ha svelato Ema Stokholma.

“Arrivata a Roma, gli dissi che sarei rimasta ma non si poteva costruire un rapporto equilibrato, quindi ho cominciato a fare la mia vita. Avere lo stesso sangue e non riuscire ad andare d’accordo è ancora peggio. Sono necessari tempo e volontà da entrambe le parti. Io ho voluto un po’ forzare la cosa quando sono arrivata, però ne avevo bisogno. Mia madre aveva bisogno di aiuto, anche i genitori hanno bisogno di essere salvati ha concluso la conduttrice radiofonica.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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