Avrà un figlio dal compagno, morto a 48 anni di tumore ai polmoni: questo il destino di una donna trentacinquenne, che ha ricevuto il via libera dal Tribunale di Reggio Emilia per sottoporsi, in tempo rapidissimi, all’impianto di un embrione congelato. A riferirlo è il Resto del Carlino, sottolineando che si tratta già del secondo caso in Italia, dopo una prima sentenza circa due mesi fa a Bologna, dove però l’autorizzazione all’impianto di embrioni congelati 19 anni prima, è arrivato dopo 4 anni.
Nella sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Emilia, si legge che, per il trasferimento degli embrioni congelati, entrambi i coniugi devono essere consenzienti, anche nel caso in cui uno dei due partner sia deceduto: “Nell’ipotesi di embrioni crioconservati, ottenuti con consenso di entrambi i componenti della coppia, di cui uno successivamente sia deceduto, gli articoli (…) non costituiscono limite alla esplicazione del diritto della donna ad ottenere il trasferimento degli embrioni”.
“Ho già chiamato i medici e fissato per lo ‘scongelamento’ dell’embrione a maggio. Sto iniziando ora il protocollo” ha dichiarato la donna, che da tempo si era rivolta a un centro specializzato nella procreazione assistita, dopo i vari tentativi falliti di mettere al mondo un bambino naturalmente: “Nell’ inverno dello scorso anno ci comunicarono che lui aveva il cancro ai polmoni, purtroppo in fase terminale. È morto in estate”- racconta la trentacinquenne, aggiungendo che – “Sono stati i medici stessi a consigliarmi di rivolgermi ad un legale. Le avvocatesse, vista la delicata situazione, temevano tempi lunghi, soprattutto perché si tratta di un tema dibattuto da anni, ma abbiamo lottato insieme e ce l’abbiamo fatta, anche perché il giudice ha valutato il lato umano della vicenda”.