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Enrico Parolisi a ‘La Res Publica’: “Il mio libro vuole stimolare una riflessione in maniera ironica”

Quante volte hai visto le classiche frasi fatte in ogni campagna elettorale? Ebbene, Enrico Parolisi, ospite a ‘La Res Publica’ giovedì 25 marzo 2021, ne ha raccolte ben 99. Pronte per ogni occasione.

Nella chiacchierata/intervista con il conduttore Raffaele Zanfardino, Parolisi ha presentato il suo libro ‘Prontuario per candidato sindaco -99 frasi ad effetto per la tua campagna elettorale a Napoli, sempre pronte all’uso in ogni occasione.’ (acquistabile qui).

Ma, oltre al testo, sono stati diversi gli spunti di riflessione. Eccoli:

  • Di cosa parla il tuo libro “Prontuario per candidato sindaco”?Il libro è ordinabile su edizionimea.it, l’idea non è quella di essere seri, sicuramente però uno dei risultati che spero di ottenere è quello di stimolare una piccola riflessione sul lessico e sulle scelte lessicali di linguaggio e di semantica di quelli che si candideranno e saranno chiamati a governare Napoli nei prossimi 5 anni“.
  • Tu fai riferimento a Napoli ma si può usare, localizzando bene il tutto, anche in altre città. È così? Può essere letto da un non napoletano. L’idea che può essere letto da chiunque è nato da Antonio Esposito, fondatore di Edizioni Mea. Questo libro ha una serie di frasi calate a questa città. In ogni pagina di questo libro c’è una frase che estrapolata da un contesto è adatta a ogni occasione. L’idea era questa.”
  • Nico Falco nella prefazione parla di un ‘non libro’. Perché? Perché non è un libro. Vuole essere una sorta di Bignami, nasce come una sorta di istant-book. Lo immagino più come il libricino che uno si porta all’esame per copiare all’esame. All’inizio la gente pensava che avessi scritto un romanzo“.
  • Come è nata l’idea di questo ‘non libro’? L’episodio è stata la candidatura Bassolino. Non lo dico con velleità di sposare l’una o l’altra causa. Fra la politica del dire e quella del fare in questo momento può esistere una differenza che non è evidente. Antonio Bassolino è una personalità politica che non è bisogno che racconti io adesso. Il post con cui scende in campo su Facebook è bellissima ma è la dichiarazione d’intenti uguale da 30 anni a questa parte. Ho iniziato a scherzarci ed è nato un discorso di idee in cui uno parlava di frasi già sentite in campagne elettorali a Napoli. Ne ho sentite talmente che ne ho scritte di getto 99.”
  • Tu lavori da anni nel campo della comunicazione, tra agenzie ed enti nazionali. Qual è stato il tratto comune che ha caratterizzato queste tue esperienze? Nessuno. Quando studiavo e vedevo il mestiere del giornalismo da lontano e lo fantasticavo, durante quel periodo formativo ricordo che uno dei direttori di giornale disse che questo è un mestiere che se fatto bene non ti porterà mai a stare allo stesso posto per più di due anni. Faccio l’addetto stampa e sono in continuo cambiamento. Non sono mai fermo“.
  • Il ritorno in campo di Antonio Bassolino ha generato entusiasmo tra i sostenitori e un de ja vù tra i detrattori. Come pensi – a livello comunicativo – si muoverà l’ex Sindaco di Napoli? Io credo che Bassolino non si rivolga a chi dice “ancora Bassolino”. Si rivolge al contrario a chi ricorda Bassolino e ai delusi degli ultimi 5 e 10 anni di amministrazione. Si rivolge a un target di scontenti ed ex affezionati. Se dobbiamo stare ai numeri social dove lui si è proposto, i numeri in questo momento non sono altissimi. C’è un interesse da parte di una certa stampa nei confronti di Bassolino ma è ancora troppo presto. Credo che stia parlando ancora al suo elettorato vecchio e che non vota de Magistris.”
  • Se tu fossi lo spin doctor dei candidati Sindaco che attualmente pare siano della partita (Bassolino, Clemente, Maresca, Rastrelli) come ti muoveresti in tal senso? Alessandra Clemente è un animale mediatico per quanto riguarda tutto il panorama. È strutturata, ha lavorato in questi ambiti per condurre la campagna elettorale che sta conducendo. Contro ogni logica di accordi tra partiti. Aveva studiato questa campagna elettorale che sta facendo. A me farebbe piacere se Catello Maresca dicesse che si candida. È il segreto di Pulcinella. Di Maresca si può parlare come magistrato o come autore. Finché non scende in campo, la comunicazione si orienta su altre cose. Al contrario, Rastrelli sta aspettando che Maresca risponda. In tutti e due i casi c’è un non parlare. I partiti stanno avendo una certa insofferenza di fronte a questa indecisione. I tempi non sono così lunghi come si possa immaginare, c’è una pandemia globale che complica tutto. Non credo si possa ancora rimandare a parlare con l’elettorato che deve votare“.
  • I problemi sono gli stessi da anni tanto che appunto tu ci hai fatto un libro. Perché non vengono mai risolti? L’insoddisfazione è insita nell’animo umano, compreso quello dei napoletani. Non sta a me fare analisi politiche perché non si risolvono i problemi endemici di questa città. È chiaro che è scoraggiante. Quello che posso dire che i napoletani non meritano una campagna elettorale rivolta al like. C’è la voglia dei candidati di piacere a tutti. Al cittadino non può essere più preclusa che oltre alla dichiarazioni di intenta entrando nel merito. Bisogna in qualche modo riconsegnare la fiducia dei cittadini. Io parlerei di fatti, di un obiettivo e di come arrivare alla gente. Parlare dei fatti. In questo momento la cosa che gradirei è consentire ai napoletani di votare scegliendo cose e non frasi. Cose e diversi da frasi. Forse magari un po’ di silenzio in più potrebbe essere la svolta.”

È possibile vedere la puntata su YouTube, sulla nostra pagina Facebook e quella della trasmissione.

 

 

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