venerdì, Marzo 29, 2024
Home Blog

Esclusiva – Milione, attivista di Basta Fonderia: “Le Fonderie Pisano nel piccolo sono l’Ilva di Salerno”

Il 16 marzo 2016 ci sono stati alcuni scontri presso le Fonderie Pisano di Salerno, in cui  i cronisti di fanpage.it Antonio Musella e Peppe Pace sono dovuti andare al pronto soccorso dell’ospedale Ruggì D’Aragona di Salerno. Proprio per questo abbiamo intervistato Salvatore Milione – uno degli attivisti – coinvolto anche lui negli scontri. Salvatore ci ha spiegato il punto di vista dei manifestanti fermo restando che, come ha tenuto a sottolineare, sono solo le sue opinioni e non di tutti coloro che hanno protestato.

Ci può spiegare cosa è successo il 16 marzo 2016?
Mentre io e altri manifestanti eravamo al presidio assistendo all’intervista dei giornalisti di FanPage.it che stavano effettuando a Martina Marraffa, siamo stati aggrediti da alcuni operai della fabbrica . Essi hanno dapprima preso di mira i giornalisti e Martina per far sì che distruggessero le riprese e le fotografie che avevano effettuato e poi dato che siamo intervenuti in loro difesa hanno assalito tutti noi spintonaci e allontanandoci dal presidio, che una volta rimasto incustodito è’ andato distrutto. In seguito Martina e altre persone sono state aggredite fisicamente e mentalmente ; siamo stati anche oggetto di lanci di bottiglie di vetro e pietre. Abbiamo cercato di attirare la situazione sui passanti bloccando il traffico; poi finalmente sono arrivate le forze dell’ordine. Sono stati 20 interminabili in cui ognuno di noi ha avuto paura della propria incolumità

Perché volete la chiusura delle fonderie Pisani?
La fonderia Pisano da decenni emette sostanze inquinanti nella valle dell’Irno e i proprietari sono stati riconosciuti varie volte colpevoli di reato. La fabbrica non ha rispettato fino allo scorso febbraio le norme ambientali così come dimostrato dal provvedimento di sospensione e diffida dell’attività. Noi vogliamo comunque che lo Stato si faccia carico delle ricadute occupazionali

Si può paragonare questa situazione a quella dell’Ilva?
Certamente, nel piccolo siamo l’Ilva di Salerno.

Come spiega la reazione dei lavoratori?
Sono esasperati dalla situazione e da chi vuole mettere gli uni contro gli altri in una sorta di guerra dei poveri. Siamo dalla parte dei lavoratori, questo deve essere chiaro ma prima di ogni cosa viene la salute.

Lei è un militante del M5S: quanto Le è stato vicino il Movimento?
Io da qualche hanno aderisco ai principi del M5S. Il movimento mi/ci è stato molto vicino portando poi volte la questione in parlamento attraverso i portavoce Tofalo e Giordano
Inoltre Tofalo è’ stato molto presente in questi giorni di presidio

Una volta chiusa la fonderia, i lavoratori che fine faranno?
I lavoratori dovranno, essere tutelati e, a mio avviso, dovranno essere reinseriti a vario titolo dai comuni della Valle dell’Irno (Salerno, Baronissi, Fisciano), dalla Provincia e dalla Regione. Lo stato deve tornare a fare lo stato.

È stato mai oggetto di minacce?
Il primo giorno di presidio di sì. Il 16 marzo 2016 ci sono state, per così dire, minacce e intimidazioni “collettive”.

Ci può illustrare le prossime iniziative?
Per ora continueremo il presidio, non ci faremo intimidire.

Si può riportare l’intervista anche solo parzialmente a condizione di citare la fonte dailynews24.it o postando il link. Per restare sempre aggiornati sulle ultime novità, diventate fan della nostra pagina Facebook.