martedì, Marzo 19, 2024
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Esclusiva-Vincenzo Cosentino:”Oggi devo fare il produttore, la Sicilia può risollevarsi con le sue mani”

Vincenzo Cosentino, filmmaker siciliano che ha appena girato “Handy”, ha rilasciato un’intervista esclusiva parlando sulle difficoltà che ha dovuto incontrare per portare all’attenzione il suo lavoro nei festival americani. Non solo, da buon siciliano, ci ha raccontato anche della sua Regione e dei suoi lunghi viaggi.

Come è riuscito ad ottenere il finanziamento su Kickstarter per il suo film “Handy”?
Il finanziamento non l’ho mai avuto per fare il film, il film me lo sono fatto completamente da solo per 4 anni imparando a fare tutto, dal montaggio agli effetti speciali, al creare i set e i personaggi. Fu a quel punto che incontrai in un festival Franco Nero che, da galantuomo e signore come è, si innamorò del progetto e decise di aiutarmi recitando gratis proprio perché sapeva che non mi sarei mai potuto permettere un attore così importante.
Dopo 4 anni, una volta finito il film poi l’ho mandato nei festivals americani di Austin, Cleveland, Atlanta, Newport Beach, Los Angeles e molti altri e sono stato fortunato ad essere scelto e presentato nelle loro selezioni ufficiali con il mio film Handy.
Sono festivals grossi e non mi sembrava vero, ero finalmente felice dopo tanto sacrificio…
Infine poi sono ricorso alla raccolta fondi popolare (finita con successo a giugno) per portare il film al cinema in maniera indipendente, con quei soldi potrò permettermi di pagare la pubblicità ed altre risorse. Ottenni i fondi grazie alle donazioni della gente comune che volevano portassi Handy al cinema.
Ora mi sto muovendo cercando di capire quale sia la soluzione migliore anche se prima dovrò doppiare tutto il film e lo farò sempre grazie al ricavato delle loro donazioni.

Come è nata la Sua passione per la regia nonostante sia laureato in Economia?
Mi sono laureato in economia perché volevo dare una certezza ai miei genitori ma la mia passione è sempre stato il cinema. Sin da piccolo 🙂

Contro quali ostacoli si è dovuto scontrare all’interno del panorama italiano nell’ambito delle Sue produzioni?
Ho fatto 13 corti tutti autoprodotti ma li ho fatti in Australia e in lingua inglese, poi decisi di autoprodurmi anche il mio primo lungometraggio di nome “Handy” che è anch’esso in lingua inglese…e tutti i miei lavori li ho sempre presentati all’estero quindi non mi sono mai imbattuto negli ostacoli del panorama italiano, so che è difficile e lo sto notando ora che sto cercando la soluzione migliore per il mio film. Sento l’affetto delle persone perché noi italiani siamo un popolo splendido ma da qui a far passare Handy in tutti i cinema ce ne vuole e sto cercando di trovare la soluzione al cerchio cercando di mantenere l’integrità del film e mostrando sempre rispetto verso i donatori che mi hanno aiutato con la raccolta fondi, loro vengono prima anche della mia stessa realizzazione perché hanno creduto in me quando nessuno di “grosso” lo stava facendo.

Quanto è forte il Suo legame con la Sicilia e, secondo Lei, cosa bisogna fare per risollevare una delle Regioni più belle d’Italia?
Io AMO la Sicilia altrimenti non avrei fatto un film di animazione interamente girato qui in lingua inglese. L’ho fatto in lingua inglese perché volevo che all’estero si gustassero la bellezza dei nostri posti senza ricorrere ai sottotitoli perché nel cinema o guardi o leggi. 🙂 Un film non è un libro e se leggi i sottotitoli rischi di perderti i Faraglioni, l’Etna, i templi di Agrigento, le spiagge di Mondello, e così via. Purtroppo in America si sono fissati che siamo mafiosi e questo è stato perché dai tempi del film “Il Padrino” si sono solo fatti film “copia incolla” che descrivono la Sicilia come terra di Mafia quando invece è molto ma molto di più.
Cosa bisogna fare per risollevare la Sicilia mi chiedi? Non lo so, so solo che quando nessuno mi diede i fondi per fare questo film io mi chiusi in casa per farlo e l’ho fatto per dare una immagine cinematografica diversa della mia terra senza ricorrere allo stereotipo mafioso…Noi siciliani siamo cocciuti ma solari, penso che potremmo risollevarci anche da soli usando le nostre stesse “mani”, credendo di più in noi stessi senza aspettare che arrivi una “mano” dall’alto perchè non arriverà.

Qual è stato il luogo in cui ha girato uno dei Suoi numerosi video che le è rimasto più impresso?
Il Gran Canyon e le Piramidi senza dubbio, videro uno scemo filmare la propria mano e mi lasciarono fare…non potevano mica pensare che io stessi girando un film da 80 minuti. 🙂 e poi gli stavo simpatico credo, o forse mi hanno proprio preso per scemo! So solo che se non mi avessero ospitato i Film Festivals io non mi sarei mai potuto permettere a livello economico di viaggiare così tanto. Non sono mai stati viaggi di piacere, ero sempre li a farmi sfacchinate di km e km a piedi con la telecamera sulla schiena, però ne è valsa la pena avere la mia mano filmata sul Gran Canyon a 2km di altezza. Sogno di tornarci li per una vacanza, né avrei bisogno. Quel posto ti ricarica tanto.

Quali sono i Suoi progetti futuri?
Oggi il Vincenzo Regista non c’è più, c’è solo il Vincenzo Produttore che si deve occupare di dare giustizia a questo film non solo per gli anni spesi a farlo (e che ha vissuto come degli incubi) ma soprattutto per tutte le mani della gente buona che sta condividendo il suo trailer e che crede in Handy non più solo come un film ma come un ideale di bontà, di pace e di volontà. Di come una mano possa essere aiutata dall’altra. Vincenzo non le deve deludere e farà di tutto per non farlo. Mano a mano, con l’aiuto di tutti potrà farcela. Poi forse, un giorno, tornerà il Vincenzo Regista. 🙂

Per vedere il trailer di Handy, vi basterà cliccare qui.

Si può riportare l’intervista anche solo parzialmente a condizione di citare la fonte dailynews24.it o postando il link. Per restare sempre aggiornati sulle ultime novità, diventate fan della nostra pagina Facebook.