L’industria farmaceutica negli ultimi decenni ha saputo proporre al pubblico un gran numero di farmaci, in grado di affrontare numerose malattie, da quelle più semplici a quelle più difficili da trattare. Se da un lato i farmaci aiutano a favorire il benessere del proprio organismo, dall’altro bisogna fare particolare attenzione al loro smaltimento. I principi attivi variano da farmaco a farmaco, così come la composizione, ed è possibile che a contatto con l’ambiente abbiano conseguenze negative. Aziende come Aneco Rifiuti si sono specializzate nello smaltimento dei rifiuti, compresi quelli più particolari e pericolosi, tra cui spiccano proprio i farmaci.
Cosa bisogna fare con i farmaci diventati ormai rifiuti? Scopritelo insieme a noi nelle prossime righe.
Rimanenze e scadenze
Di solito i farmaci diventano rifiuti in due casi. Il primo è quello in cui si vada oltre la data di scadenza. Sulla confezione delle medicine è indicata la data di scadenza, oltre la quale è preferibile non assumere in nessun modo il prodotto. Potrebbe non essere efficace o addirittura avere conseguenze dannose sulla salute, un po’ come avviene con il mondo dei prodotti alimentari.
Il secondo caso è quello in cui si tratti di vere e proprie rimanenze. Può capitare che non si abbia più bisogno di una medicina, e che le quantità rimanenti, come ad esempio delle pasticche, vadano buttate.
In entrambi i casi i privati cittadini possono fare riferimento agli enti comunali, che mettono a disposizione delle postazioni specifiche in cui conferire questo tipo di rifiuti.
La domanda a questo punto sorge spontanea: dove finiscono i farmaci buttati in questo modo?
Chi smaltisce i farmaci diventati rifiuti?
Di solito a occuparsi dello smaltimento dei farmaci diventati rifiuti sono delle aziende terze. Sono molte le realtà che hanno acquisito le giuste competenze per effettuare questo lavoro e propongono i loro servizi sia ad altre aziende che alle istituzioni.
Queste imprese sanno sia come gestire lo stoccaggio e il trasporto, sia come svolgere un corretto smaltimento, rispettando le norme vigenti. Grazie alle nuove tecnologie è possibile operare in maniera molto efficiente, riducendo il più possibile il peso di questi rifiuti sull’ecosistema.
Lo smaltimento va svolto in maniera adeguata, altrimenti i rischi per l’ambiente possono essere davvero molti.
Il pericolo per la natura
Non tutti i farmaci sono pericolosi allo stesso modo. Molto dipende dalla composizione di quegli stessi farmaci. Alcuni possono essere pressoché innocui, mentre altri potrebbero finire per rilasciare nell’ambiente sostanze potenzialmente tossiche e nocive per tutti gli esseri viventi e non solo gli esseri umani.
Un farmaco ingerito da un animale potrebbe danneggiare il suo organismo, fino a condurlo persino alla morte. Il rischio inoltre è che le sostanze di una determina medicina finiscano per essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il meccanismo della catena alimentare. Ciò significa che le conseguenze potrebbero essere visibili sia sul breve che sul lungo periodo.
A ciò va aggiunto che anche le confezioni potrebbero essere problematiche se rilasciate nell’ambiente. A volte le medicine sono contenute in involucri di plastica o di altri materiali non biodegradabili, che potrebbero quindi restare all’interno dell’ecosistema per molti decenni.