venerdì, Aprile 19, 2024
HomeSocietàFattura elettronica, il sistema in Italia funziona

Fattura elettronica, il sistema in Italia funziona

Un processo stabile e maturo: possiamo definire in questo modo il sistema della fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione in Italia, che dalle prime sperimentazioni avviate al giugno del 2014 a oggi ha superato già quota 70 milioni di documenti ricevuti e gestiti correttamente.

Buoni risultati

A rivelare i dati (con un certo grado di soddisfazione e ottimismo) è l’Agenzia delle Entrate, che ha il compito di gestire il Sistema di Interscambio reso obbligatorio per l’appunto poco più di tre anni fa: secondo le ultime stime, aggiornate al 30 giugno scorso, sono stati scambiati circa 71 milioni di fatture digitali, un quadro giudicato decisamente positivo, e le imprese che già utilizzano queste procedure sono il 30 per cento del totale, una delle quote più alte a livello europeo.

La diminuzione del tasso di scarto

La grandissima parte del totale, ovvero quasi 66 milioni di file fattura su 71, sono stati consegnati alle pubbliche amministrazioni destinatarie; il ritmo di crescita e di diffusione del processo è stato esponenziale, tanto che soltanto nella prima metà del 2017 il sistema ha gestito mediamente oltre 2,5 milioni di file fattura al mese, riducendo con sempre più velocità ed efficienza il tasso di scarto dei file fattura, che si è ridotto in modo progressivo, passando da una percentuale superiore al 18 per cento dei primi mesi di sperimentazione all’attuale quota di 3,2 per cento.

Oltre 62 mila uffici virtuali

Ancora più in dettaglio, l’Agenzia delle Entrate ha rivelato che i documenti in questi tre anni sono stati emessi da circa 975 mila fornitori; nel rispetto dei livelli di servizio, i file sono stati poi correttamente “girati”, sempre in maniera puramente virtuale, a oltre 62 mila “uffici digitali” appartenenti a oltre 23 mila amministrazioni pubbliche. Ovviamente, questi valori tendono costantemente ad aumentare nel tempo, di pari passo con l’evoluzione dei software e con la dimestichezza degli operatori.

Le due ultime novità

A rendere più fluido il sistema hanno contribuito anche le due importanti innovazioni introdotte negli ultimi mesi: a dicembre 2016, va ricordato, sono stati infatti avviati nuovi e più stringenti controlli formali, eseguiti dallo stesso Sistema di Interscambio, che hanno consentito di elevare la qualità dei dati delle fatture e quindi l’efficienza dell’intero processo. Nel successivo mese di gennaio, poi, si è rivelata importante l’evoluzione del tracciato FatturaPA, che ha seguito la linea tracciata dal D.Lgs. 127/2015, consentendo di sfruttare la piattaforma anche per veicolare fatture elettroniche nell’ambito dei rapporti B2B, ovvero le transazioni tra le imprese.

Gli effetti delle transizioni

Gli effetti di questi interventi sono stati particolarmente evidenti: pur non sottovalutando l’aumento del tasso di scarto immediatamente successivo alle novità (ma, segnalano dall’Agenzia delle Entrate, con incrementi molto significativi rispetto ai valori precedenti e, anzi, del tutto fisiologici e addirittura inferiori rispetto a quanto stimato nelle fasi iniziali), nel complesso si ritiene che le due transizioni siano state ben assorbite dalle pubbliche amministrazioni e dai loro fornitori, senza impatti rilevanti in maniera negativa sugli attori in gioco.

Un processo positivo

Parte di questo successo va ricercato anche nel lavoro costante di monitoraggio, miglioramento continuo e anche di comunicazione verso le Pubbliche amministrazioni, così come nel rapporto di efficace collaborazione che si è instaurato con le associazioni rappresentative delle imprese fornitrici delle PA e quelle produttrici di soluzioni software gestionali, come Danea, leader a livello italiano con la sua gamma di software gestionali Danea Soft, le più utilizzate dalle Pmi sul territorio nazionale.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...

ULTIMISSIME