20-25 milioni:queste le mastodontiche cifre spese ogni anno dai team per acquistare i 4-5 motori necessari per affrontare al meglio la stagione. Se a questo si aggiungono le trasferte,la gestione dei team e tutto il resto,i conti son presto fatti. D’altro canto le vetture di F1 sono capaci di produrre altrettanti soldi in termini di sponsorizzazioni e immagini,anche se al momento poche squadre possono vantare un simile risultato. Così la Fia ha deciso di introdurre un tetto per i prezzi di fornitura delle power unit(12 milioni per i motori nuovi e 6 per quelli vecchi). Ma la Ferrari non ci sta: secondo quanto si apprende da un comunicato stampa pubblicato oggi,infatti,il Cavallino Rampante,in occasione dell’ultimo meeting dello Strategy Group tenutosi il 16 ottobre,ha detto no al pacchetto di misure proposte dalla Federazione Internazionale in collaborazione con la FOM,che comprendeva,oltre al sopracitato taglio dei costi dei motori,una maggiore standardizzazione delle componenti e specifici correttivi al regolamento tecnico e sportivo. Nonostante il veto della Ferrari,la Fia non si arrende: in progettazione un bando per la realizzazione di un motore da parte di un costruttore indipendente,da proporre alle squadre clienti per la stagione 2017.