“Un poema epico dove siamo tutti sgangherati”. Queste sono le parole utilizzate da Jasmine Trinca, protagonista del nuovo film di Sergio Castellitto: Fortunata. La pellicola è tratta da un racconto ancora non pubblicato di Margaret Mazzantini e non è, per lei, la prima volta. Già in “Nessuno si salva da solo” con Riccardo Scamarcio, l’attrice era entrata in contatto con la scrittura e la regia di una coppia formidabile.
Dal 20 Maggio al cinema, Fortunata sarà presentato anche al Festival di Cannes nella categoria “Un Certain Regard”. Va sottolineato che è l’unico e solo nostro rappresentante alla kermesse. Inoltre, in un periodo dove le commedie abbondano e non sempre il riso è garantito, si tratta di un film drammatico con poche ma buone battute di spirito che si rivelano essere molto significative. Parte importante è quella assegnata ad Alessandro Borghi.
La sinossi prevede l’incontro tra uno psicoterapeuta infantile, Stefano Accorsi, e una giovane madre che vorrebbe crescere sua figlia in totale serenità, mediante un lavoro adeguato. I due che sembrano vivere in universi paralleli finiscono per innamorarsi e dar vita ad una storia d’amore travolgente che non resta senza colpi di scena. Sicuramente, il ruolo di Fortunata -nome che esprime identità e destino- è quello che può svolgere un compito educativo forte nella nostra società. Viene descritta una donna propositiva, audace e sincera che, nonostante non abbia beneficiato a pieno del karma pervasivo del suo nome, riesce a destreggiarsi in una vita difficile. Una “guerriera di borgata”, fiera delle sue origini, che riscatta l’immagine delle donne in società sempre più fittizie.
http://www.youtube.com/watch?v=Cv47a8di5p0