La rapina al Louvre del 19 ottobre continua a destare l’interesse dell’opinione mondiale, con il pubblico curioso di sapere cosa sia effettivamente successo. Il museo era aperto da 30 minuti e ci si chiede come possa esser avvenuto tutto ciò in un luogo colmo di sicurezza
Le dinamiche dell’accaduto
Quella del 19 ottobre 2025 è ormai una pagina di storia scritta e che verrà ricordata negli annali della storia mondiale. Al Louvre, infatti, è andata in scena una rapina che ha lasciato con il fiato sospeso la Francia e non solo. Alle 9:30, mezz’ora dopo l’apertura del museo, infatti dei ladri sono riusciti a rubare la collezione di gioielli di Napoleone.
Solo 7 minuti per poi sparire, un avvenimento tanto veloce quanto incredibile che ha lasciato sbalordito tutto il mondo. Dopo tre giorni, oggi il museo è ritornato al suo “normale” corso con la riapertura al pubblico e restrizioni più severe.
Toccata e fuga
Si stima un valore di 88 milioni di euro per la refurtiva, che ha anche un altissimo valore storico. Oltre sessanta gendarmi sono attualmente stati mobilitati per cercare i ladri, che sarebbero entrati all’interno del museo tramite un montacarichi che era stato rubato pochi giorni prima. Sulla scena del crimine un gillet giallo, da cui gli inquirenti stanno cercando di ritrovare tracce di DNA di uno dei ladri. Sul montacarichi sarebbero rimaste le impronte digitali dei quattro, che avrebbero anche cercato di incendiarlo prima di dileguarsi.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i quattro ladri non sarebbero stranieri bensì francesi e si sarebbero introdotti all’interno del museo tra le 9:30 e le 9:40. Vestiti con gillet gialli e armati di sega circolare avrebbero aperto due teche e rubato ciò che era contenuto al loro interno.
