Si conclude oggi il G7 di Biarritz con un’inedita conferenza stampa a cui prenderanno parte il padrone di casa Emmanel Macron e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump; in mattinata il summit con la sessione di lavoro allargata ai 5 partner africani, seguita dal pranzo di lavoro con i leader di Sudafrica, Australia, Cile e India.
Nella giornata di ieri, durante una delle trattative più delicate, è atterrato a sorpresa su un Airbus A321 ufficiale della Repubblica iraniana Mohammad Javad Zarif, ministro degli Esteri di Teheran, reduce da un tour nelle capitali europee. Una mossa orchestrata da Macron dopo una mattinata che aveva registrato tensioni proprio in tema di nucleare iraniano, con l’annuncio del conferimento al presidente francese di un mandato a trattare con Teheran a nome dei paesi del G7, a cui ha però fatto seguito la secca smentita di Trump: “Io non ho mai affrontato l’argomento“. Nella stessa giornata, fonti europee hanno confermato l’assenza di ogni progresso in tema di nucleare: “C’è soltanto accordo sul fatto che Teheran non debba avere armi nucleari e sulla necessità di evitare un’escalation nella regione“.
Zarif, che già venerdì scorso era stato all’Eliseo su invito di Macron per valutare nuove soluzioni che convincano Trump ad alleggerire le sanzioni Usa all’Iran, è stato ricevuto dal ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian e poi dallo stesso Macron, mentre non si è tenuto alcun incontro con gli esponenti americani. Il tentativo di salvare la trattativa è “difficile, ma vale la pena provarci“, ha dichiarato il capo della diplomazia iraniana.
Tensione alle stelle anche in materia di dazi: “Quello che ha fatto la Cina è vergognoso, mi rammarico di non aver aumentato ancora di più le tariffe“, ha dichiarato Trump. “La guerra dei dazi può rendere tutti meno competitivi“, avvisa Giuseppe Conte, mentre Boris Johnson rimarca: “Siamo per la pace commerciale“. Trump ha invece annunciato di aver trovato un accordo di principio fra Stati Uniti e Giappone.
Prosegue anche il negoziato sull’ipotetico rientro della Russia nel G7, ipotesi auspicata in passato sia da Donald Trump che da Emmanuel Macron: le sette potenze concordano nel “rafforzare il dialogo e il coordinamento” sulle crisi che hanno portato all’allontanamento dalla Russia ma ritengono che i tempi non siano maturi per riportare Putin nel gruppo e ripristinare il G8 già per il vertice americano del prossimo anno.