Per parafrasare Leopardi, la quiete, i momenti di pace e tranquillità, sono stretti nella morsa tra metaforiche tempeste dirompenti.
Una situazione che descrive perfettamente il secondo episodio dell’ottava stagione di Game of Thrones.
Jaimie Lannister giunge a Grande Inverno, dove riceve un’accoglienza a dir poco ghiacciale. Infatti si ritrova davanti a tutti i suoi nemici. Gli Stark in primis, ma soprattutto Daenerys, di cui ha ucciso il padre, e Bran (aka Corvo con Tre Occhi), lasciato per morto quando lo spinse da una torre tanti anni or sono.
La tensione è palpabile, quando all’improvviso Lady Brienne interviene in favore di Jaimie.
Il resto della puntata ha un ritmo molto più lento e calmo, soprattutto se paragonato all’episodio precedente.
Tuttavia questa calma è solo una facciata. Un’apparente tranquillità in attesa della tempesta, la seconda grande battaglia contro il Re della Notte e la sua armata di non morti.
Quasi l’intero cast è riunito nel castello degli Stark (dove tutto è cominciato). I personaggi che abbiamo imparato a conoscere, cercano di suscitare al massimo l’affetto dello spettatore, in quanto non tutti sopravviveranno alla notte.
Bevono, cantano, si confessano, ed alcuni approfittano di questo piccolo momento di serenità per sperimentare i piaceri carnali.
Ricordiamo con una lacrima agli occhi la nomina a cavaliere di Lady Brienne. Una lacrima di gioia che potrebbe ben presto trasformarsi in una di tristezza, davanti alla sua probabile imminente morte. In particolare se consideriamo la conclusione evidente dell’arco narrativo del personaggio. Finalmente cavaliere, malgrado questo titolo sia un privilegio esclusivamente maschile.
L’apogeo della puntata arriva quando Jon Snow svela la sua vera identità a Daenerys.
La domanda ora è questa, come deciderà di agire la Madre dei Draghi?
Sarà disposta anche ad uccidere il suo amante (e nipote per giunta) pur di appropriarsi del prezioso Trono di Spade?
