È arrivata. Finalmente la fatidica grande battaglia di Grande Inverno si è rivelata al mondo.
Dopo mesi e mesi di duro lavoro per lo staff e gli attori, difficoltà tecniche di ogni genere e la fatica che prende il sopravvento, finalmente la puntata è andata in onda pochi giorni fa.
L’attesa ne è valsa la pena? Cerchiamo di capirlo insieme.
La parola che descrive al meglio l’episodio è tensione. I personaggi aspettano che la “morte” si manifesti, tutti hanno paura ma sono decisi a lottare per i vivi.
Ci sono molte scene in cui il silenzio domina, una quiete tombale e inquietante, che aggiunge il tocco di stress necessario a far provare nello spettatore il terrore di perdere i suoi amati protagonisti.
In questo senso, la promessa del regista Miguel Sapochnik di creare un’atmosfera degna dei migliori survival horror è rispettata. Ma porta al primo difetto, la tensione c’é, mentre le morti importanti no.
Ovviamente ci sono personaggi a cui siamo affezionati che vengono meno in questa puntata (Theon Greyjoy e Jorah Mormont), però quelli più ovvi, per la conclusione del loro arco narrativo (Lady Brienne) o per discorsi fatti prima che potevano strapparci una lacrima assistendo alla loro dipartita (Verme Grigio), sono del tutto assenti.
Per non parlare del montaggio, a volte illeggibile, in alcune sequenze della battaglia.
Ma soprattutto il Re della Notte, il nemico numero uno, affascinante, misterioso e minaccioso, ucciso in una scena, si molto ben realizzata e coreografata, ma giunta fin troppo presto.
Forse sarebbe stato più giudizioso sconfiggerlo in un episodio successivo, magari dopo un ultimo atto tragico (la morte di Bran Stark per esempio)
Queste sono opinioni personali, la puntata è comunque memorabile e toccante in alcuni punti. Una buona battaglia, ma non ai livelli di altre viste nella serie.
