L’Italia è impegnata a definire il piano da attuare per il primo dopoguerra sulla striscia di Gaza. Il progetto, che coinvolge diversi ministeri ed è coordinato dalla premier Giorgia Meloni e ministro degli Esteri Antonio Tajani, punta non solo ad assicurare i bisogni primari della popolazione, ma anche la formazione e al rafforzamento delle istituzioni palestinesi.
GLI AIUTI A GAZA – Ad oggi l’Italia ha inviato 2.400 tonnellate di beni alimentari e di prima necessità, ma la Farnesina progetta di mandare uno degli aiuti più grandi dall’inizio della crisi: circa 100 tonnellate in totale.
Per quanto riguarda i bambini e le persone con gravi disabilità, il ministero della Disabilità prevede di coordinare una rete di assistenza e riabilitazione. In particolare, grazie al ministero della Ricerca, avrà rilievo lo sviluppo di progetti di telemedicina e alla creazione di presidi locali per la realizzazione di protesi.
OSPEDALI DA CAMPO – Attenzione anche sulla sanità, dove la Protezione Civile è pronta ad intervenire con un ospedale da campo da allestire in pochi giorni. La prima potrebbe essere quella di Torino che si è subito messa a disposizione. Davanti all’assenza di acqua pulita, sono previsti anche dei potabilizzatori.
ISTRUZIONE – Particolare attenzione anche sull’istruzione, per la quale il ministero dell’Università è pronta a ad attivare dei corsi a distanza, ma progetta anche la costruzione di un ateneo a Gaza.
