Ore 12.00, Paolo Gentiloni, esponente Pd al ministero degli Esteri, esce dalla sua abitazione per recarsi al Colle. Il Ministro accetterà l’incarico di Premier con riserva, il colloquio con il Capo dello Stato è previsto per le 12.30. Dopo l’accettazione dell’oneroso dovere di costituire un nuovo governo, il Ministro ha rinnovato l’esigenza di far ripartire il paese. Primo punto ricostruire le aree in crisi dal recente terremoto. A non mancare le polemiche delle altre forze politiche, prima tra tutte il Movimento 5 Stelle, che, con il suo più vivace esponente, Di Battista attivissimo su Facebook ha dichiarato: ”Dopo la sconfitta al referendum Renzi doveva lasciare la politica e invece è stato lui ad indicare a Mattarella Gentiloni, il suo ‘avatar’ ”. Da SI sino a Forza Italia, la forza d’opposizione è coesa. Rilanciato l’hashtag #votosubito. A non mancare anche la minoranza dem, che riconferma la necessità di valutare l’esito referendario.
IL SOSTEGNO DI VERDINI
Tra i sostenitori, il più esplicito Denis Verdini, leader dell’ALA che propone un superamento degli scontri politici per evadere l’empasse ed intervenire sui temi urgenti. Tra questi la legge elettorale, che differente tra Camera e Senato, determina l’ingovernabilità della nazione.
IL NO DI BERLUSCONI
A non piegarsi ad un possibile governo di #largheintese è S. Berlusconi, di nuovo in campo sulla scena politica. ”Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l’unica strada possibile, l’approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto” afferma il Cavaliere, ”ma dopo il voto dovrà ripartire il percorso costituente.”
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