GF, Alfonso Signorini rimprovera la Luzzi per un termine in particolare: “È una parola pesante”

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Alfonso Signorini, fonte: Wikipedia

Nel corso dell’ultima puntata del Grande Fratello, andata in onda ieri 21 settembre, pare siano state pronunciate delle parole che non piacerebbero alla produzione. Alfonso Signorini, infatti, ha inaspettatamente rimproverato una concorrente per aver utilizzato un termine in particolare.

“È una parola pesante” – Ieri sera è andato in onda il secondo appuntamento settimanale del GF. Un’edizione, questa che sta andando in onda, ricca di novità e cambiamenti per tentare di evitare il trash degli scorsi anni. Proprio per questo, secondo le teorie di diversi utenti del web, Signorini sarebbe intervenuto non appena è stata pronunciata una parola in particolare.

Dopo aver rivelato il secondo gieffino salvo al televoto, il conduttore ha dato la parola a Beatrice Luzzi e Arnold, entrambi nominati e totalmente all’oscuro sulle loro sorti. La Luzzi ha colto l’occasione per rassicurare i suoi figli dopo quanto accaduto nei giorni scorsi: “Volevo rassicurare i miei figli che mi avranno vista con il branco contro, penso che abbiano sofferto”.

Spiazzando il pubblico, Signorini ha prontamente rimproverato la donna per aver utilizzato il termine “branco”. Alfonso, infatti, ha chiesto a Beatrice di non utilizzare più questa parola:

“Scusa, non usare questa parola perché è pesante, non è il caso. Non usiamo parole così pesanti, è una parola sensibile. Certe parole così sensibili denotano una realtà pesante, non è il caso di usare la parola branco per una cosa del genere”.

Sebbene il pubblico in studio abbia applaudito all’intervento del presentatore, sul web i fan sono stati di tutt’altro avviso. Il popolo dei social, infatti, ha ipotizzato che il conduttore abbia rimproverato Beatrice per timore che Pier Silvio Berlusconi potesse infuriarsi. Davanti a questa possibilità, diversi si sono lamentati del cambio di rotta del reality, augurandosi che alcune delle regole ferree imposte quest’anno vengano abolite.