Da una settimana si è conclusa la settima edizione del GF Vip dove a trionfare, come è oramai risaputo, è stata Nikita Pelizon. In quest’ultima edizione non sono mancate le polemiche e le critiche, tanto da costringere Pier Silvio Berlusconi ad intervenire per prendere in mano le redini della situazione.
Recentemente a parlare del reality, svelando degli inaspettati retroscena, è stato un ex gieffino. Si tratta di un concorrente della sedicesima edizione del GF NIP, ossia dei gieffini non famosi. A parlare, a distanza di anni e da una settimana dalla fine dell’ultima edizione, è stato Gennaro Lillio.
“Ok vi dico i segreti del GF” – Nel corso delle edizioni del reality, in molti si sono chiesti quanto di quello mostrato sia reale e quanto influiscano gli autori nelle azioni dei concorrenti. A rispondere a questi dubbi è stato Gennaro a Espresso Podcast, svelando alcuni retroscena inediti dell’edizione a cui l’ex gieffino ha preso parte:
“Se il Grande Fratello è finto? Quanto è pilotato? Quante robe ci dicono di fare? Ok vi dico i segreti del GF. Ho avuto la fortuna di fare il GF normale. Quello normale però non è pagato. Con il Vip prendi dei soldi come cachet il normale no. Io non ho percepito manco un Euro. Il classico GF, il mio era il 16, l’ultimo normale e non ho avuto mai nessuna direzione. Per quanto mi riguarda non ho mai avuto direzioni e mai nessuno spingere in una direzione. Giuro, non mi hanno mai pilotato a fare qualcosa. Io sono stato il primo concorrente ad entrare e poi sono arrivato in finale l’otto giugno. Sono entrato con il cappotto e sono uscito in costume”.
Come accaduto sia in quest’ultima edizione del GF Vip come nelle precedenti, alcuni concorrenti hanno avuto la possibilità di uscire temporaneamente dalla casa. È ciò che è successo anche a Lillio, che è uscito dalla casa per poter esercitare il suo diritto al voto. Riguardo a questo episodio, il ragazzo ha raccontato:
“Ho un aneddoto particolare da raccontare. Dopo sette puntate c’era questa cosa del diritto al voto. Loro non possono negarti il diritto. Loro ti chiamano in confessionale e di dicono ‘senti nella tua regione ci sono le elezioni’. Io dissi sì subito! Loro si organizzano e ti fanno uscire presto di mattina. Ero da due mesi chiuso lì dentro. Mi hanno accompagnato loro ed ero scortato. E questa cosa la racconto per la prima volta ora. Perché loro quando rientri ti chiamano in confessionale e ti dicono di non raccontare mai nulla di questo durante il programma. La mattina esco e mi fanno mettere occhiali e cappello. Appena esco arrivo al seggio accompagnato da loro. Mostro il mio documento, levo occhiali e cappello e nell’aula le persone erano incredule. Quelli che hanno preso il mio documento hanno preso i telefonini e il poliziotto rimprovera tutti ‘questo è un luogo dove serve privacy togliete i telefoni’. Da questo aneddoto ho capito quello che succedeva fuori, ho avuto la percezione. Io poi voto e quando esco dalla cabina vengo assalito dalle persone. Mi hanno dovuto scortare, oltre a quelli del GF anche la Polizia Municipale, per tornare a Roma a Cinecittà. Allora mi dicevo ‘cavolo sono un concorrente forte se succede questo, allora adesso che rientro gioco anche in funzione di questo’”.