giovedì, Aprile 25, 2024
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Giorgia Soleri, duro sfogo su Instagram: “Ho chiesto di non avere titoloni legati alla mia relazione”

La fidanzata di Damiano dei Maneskin si è lasciata andare ad un duro sfogo su Instagram

Il nome di Giorgia Soleri è tornato alla ribalta dopo aver ufficializzato la sua storia d’amore con Damiano dei Maneskin. La ragazza ha parlato di una malattia che colpisce 1 donna su 7, la vulvodinia. Tuttavia, ha condiviso uno sfogo sui social contro coloro che l’hanno accostata solo alla sua relazione con Damiano e non al suo problema.

GIORGIA SOLERI SI SFOGA SU INSTAGRAM – La modella ha spiegato di aver rilasciato un’intervista intervista al settimanale F per parlare della sua malattia, la vulvodinia. Giorgia ha chiesto alla redazione massimo riserbo per la sua relazione con Damiano poiché il suo obiettivo era quello di parlare della sua malattia.

Purtroppo, però, le cose non sono andate come sperava e la ragazza ha deciso di sfogarsi sui social. “Ho chiesto di non avere titoloni legati alla mia relazione, condizione che mi è stata accordata. Invece in copertina ho trovato questo titolo: ‘Io, fidanzata di Damiano dei Maneskin, e il dolore di cui nessuno parla’. Scritto come se fossi io a dirlo in prima persona” ha spiegato Giorgia sui social.

Insomma, pare che la redazione del settimanale non abbia mantenuto la parola data e la ragazza ha ricevuto così un colpo basso. La Soleri comunque spera che le sue parole possano arrivare ad ogni uomo e donna, soprattutto perché questa malattia non è conosciuta da tutti.

DI COSA SI TRATTA – Cos’è la vulvodinia? Si tratta di una malattia dolorosa a livello vulvare che in Italia colpisce circa il 15% delle donne. Si presenta soprattutto in età fertile ma può colpire qualsiasi donna. Può provocare provoca bruciore, secchezza, irritazione, sensazione di abrasione a livello vulvare, tensione e gonfiore.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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