sabato, Aprile 20, 2024
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Giulio Regeni, media egiziani: “Non è un atto terroristico”

Si infittisce ancora di più il mistero della morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso in Egitto il 25 gennaio e ritrovato privo di vita il 3 febbraio. Nuovi elementi arrivano dal quotidiano egiziano, Al Ahram: probabilmente Giulio prima di essere ucciso era ad una festa con alcuni amici. Intanto, l’autopsia svolta dai medici italiani rivela l’atrocità dei suoi assassini.

Secondo il quotidiano filo governativo, «le indagini degli uomini della Sicurezza» hanno analizzato «gli ultimi momenti prima della scomparsa della vittima ed si è constatato che egli era in una festa in compagnia di un certo numero di suoi amici e dopo è scomparso il 25 gennaio». Versione che i giornalisti confermano anche sul sito internet di Al Ahram. Dai primi interrogatori fatti agli amici della vittima, secondo «il capo del Dipartimento di Sicurezza generale Garir Mostafa si tratta di un atto criminale e non terroristico». Un’ipotesi che, però, non convince gli inquirenti italiani. Circa le due “persone” di cui l’altro ieri era stato segnalato il fermo e ieri il rilascio, le fonti hanno confermato che nei loro confronti non è stata formalizzata alcuna accusa ma hanno segnalato che “si trovano al commissariato di polizia, trattenuti per indagini”.

Intanto a Roma è stata svolta l’autopsia sul corpo della vittima. Secondo quanto riportato dall’Ansa, la causa della morte di Giulio è la rottura indotta della colonna cervicale: qualcuno che gli era di fronte gli ha spezzato il collo provocandogli, con la frattura del midollo spinale,  una crisi respiratoria e poi la morte. Sul corpo del giovane sono state rinvenute anche alcune fratture, ma nessuno sembra aver abusato di lui.

L’italia si stringe intorno alla famiglia di Giulio. Mentre a Fiumicello (Udine), il paese d’origine di Giulio Regeni, è stato dichiarato il lutto cittadino e si aspetta Martedì per il funerale,  il governo italiano cerca di scoprire la verità. Durante L’intervista, trasmissione di Sky Tg24, il ministro degli interni Angelino Alfano ha affermato che la vicenda di Giulio «è stato un pugno allo stomaco, e il respiro non è ancora pienamente tornato. Abbiamo potuto vedere gli esiti dell’autopsia, è qualcosa di inumano, una violenza animalesca». Le forze egiziane devono collaborare per trovare i colpevoli in modo da evitare «che altre vite siano spezzate in questo modo».

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