“Parli come una femminuccia”
“Corri come una femminuccia”
“Picchi come una femminuccia”
Bambine e bambini di tutto il mondo ascoltano e ripetono queste frasi come se fossero insulti, esattamente come noi prima di loro. Come se essere femminuccia fosse un demerito, una prova di minor valore. I cartoni animati, favole, giocattoli, sono sempre stati nettamente separati. Rosa per le ragazze, blu per i ragazzi. Nessuna bambina che ama le macchinine è concessa nello schema, nessun bambino che ama cucinare. Quest’anno due coraggiose italiane hanno proposto un “game-changer” nell’editoria mondiale. Good night stories for rebel girls è un libro di favole in cui non ci sono principesse da salvare, ma donne intraprendenti che salvano il mondo. Elena Favilli e Francesca Cavallo sono donne altrettanto coraggiose, che nel 2012 hanno lasciato l’Italia per realizzare il loro sogno e diventare co-fondatrici di Timbuktu Labs, una società che pubblica riviste per bambini e favole originali. Good night stories for rebel girls nasce su Kickstarter, un sito per raccogliere fondi, con l’intenzione di ottenere i 40mila dollari necessari per saldare le prime spese per la pubblicazione. In un mese il libro per bambini ha raccolto 455mila dollari, diventando il più finanziato nella storia del sito. La Cavallo dichiara che il libro “celebra la diversità, la determinazione, la compassione, l’arte di porre molte domande, il coraggio di provare, fallire, provare ancora”. Good night stories for rebel girls racconta le storie di 100 donne straordinarie, che hanno cambiato o stanno cambiando il mondo. Le illustrazioni sono del tutto inedite, sono state, infatti, disegnate da illustratrici provenienti da culture e paesi diversi. Le due giovani imprenditrici
spiegano: “E’ il libro che avremmo voluto avere quando noi eravamo bambine”. Tra le tante eroine del passato e del presente, la pittrice messicana Frida Kahlo, la tennista americana Serena Williams, la regina Elisabetta II. Il successo del progetto dimostra un miglioramento sociale, testimonia la crescente attenzione di genitori e case editrici nell’eliminare gli stereotipi di genere e l’intenzione di crescere generazioni libere.