Sono passati mesi dalla commovente conclusione della serie di fama mondiale, Game of Thrones. Commovente si, perché dire addio ad una serie non è mai facile, ma anche deludente per molti.
Non sono in pochi infatti ad avere ancora l’amaro in bocca, causato da un finale di stagione non all’altezza dei canoni dello show.
Scene enigmatiche, strani sviluppi della trama e di alcuni personaggi, e tanto tanto altro.
Ebbene finalmente gli sceneggiatori David Benioff e D.B Weiss hanno levato il velo su gran parte dei “misteri” dell’ultima puntata.
Prima di tutto Drogon, il drago che furibondo per la morte della “madre” Daenerys, scatena la sua rabbia sul trono sciogliendolo completamente. La scena era una delle più riuscite, ma anche una delle più criptiche. Perché Drogon avrebbe dovuto bruciare il Trono di Spade? Intelligenza sufficiente a capire chi è simbolicamente il vero colpevole della triste fine della madre? Oppure per semplice rabbia distruttiva? Ma allora perché non sfogarsi su Jon, colui che ha accoltellato Daenerys?
La spiegazione è semplice, forse anche troppo.
[Drogon, n.d.r.] rivolge lo sguardo su Jon. Vediamo il fuoco accendersi nella sua gola. Anche Jon lo vede. Si prepara a morire. Ma il getto di fiamme non è per lui. Drogon vuole bruciare il mondo, ma non ucciderà Jon. Rivolge il suo respiro di fuoco sulla parete in fondo alla sala, facendo esplodere tra le fiamme quello che resta dei grandi blocchi di pietra rossi. Guardiamo oltre la spalla di Jon mentre le fiamme investono il Trono di Spade. Non il bersaglio dell’ira di Drogon, ma solo uno stupido oggetto che si trova lì al momento della conflagrazione.
Questo paragrafo è tratto dalla sceneggiatura ufficiale.
Ma non è tutto, infatti viene svelato anche un altro intrigante enigma, perché quando Arya dichiara di volersi avventurare ad ovest di Westeros, né Sansa né Jon sanno che rispondere.
È facile, “nessuno dei due ha passato geografia”
Seppure queste risposte ufficiali alle nostre domande potrebbero non soddisfare pienamente tutti, perlomeno sono risposte.
