martedì, Marzo 19, 2024
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“Hijo de puta”: la storia del legionario è nelle librerie

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Correre tra le foreste è il suo forte. Mandare messaggi morse è il suo sport preferito. È “Il legionario”, così lo chiamano, a capo di una squadra antijihad. Ha lottato duramente contro la malavita e gli occupanti, contro i muslim e il fondamentalismo islamico anche se, la sua scuola, è e rimane Napoli, con la sua periferia e la sua camorra gremita. Quella Napoli da cui, da giovane, dovette scappare a causa di una sparatoria con conseguente omicidio. Cambiò identità, e si gettò a capofitto nel mondo militare. Operazioni su operazioni per collaborare e liberare la popolazione civile. Centro, duecento, mille persone che lottano contro le lobby e il potere del fondamentalismo arabo. Tutto questo è raccontato nel libro “Hijio de puta. La parabola di un legionario”, di Orietta Cicchinelli (Mgc Edizioni) già sugli scaffali delle librerie. E il racconto ha il sapore del vero. Come raccontato nel preambolo del libro c’è un barbone, un po’ buffo, che gira per le redazioni romane e racconta un po’ urlando, un po’ sussurrando, la sua storia: è hijo de puta, appunto, che vuole interagire con il mondo dei media.
Dopo anni e anni di vita à-la-page la disgrazia inaspettata: il gioco, lo sperpero del denaro, poi l’ospedale Umberto I e un cancro che gli si dipana per tutto il corpo mangiandosi la carne. E la mensa Caritas, dove il legionario riesce a ricreare un proprio habitat. Le amicizie di un tempo sembrano lontane, ora accanto a lui ci sono nuovi tipi di persone. La notizia dell’arresto del giovane G. si dipana tra i banchi, e la mensa comune di San Giovanni a Roma sembra un paesello. Poi la speranza, qualche soldo (diecimila euro) e un futuro migliore, all’estero, dove scaldarsi un po’ il cuore. Il futuro, dopo la guarigione e le medicine, la chemioterapia e le continue operazioni, sono le Canarie. Hijo de puta è fuori pericolo. E la gente respira aria più pulita. Nell’appendice del libro i suoi appunti, e la spiegazione di un linguaggio militare: i diversi alfabeti, i consigli per liberare un Paese, e diversi appunti che diventano una preziosa chicca per il libro intero.