giovedì, Marzo 28, 2024
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I deprecabili insulti di Maurizio Sarri a Roberto Mancini

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Ennesimo episodio di basso rango nel nostro calcio. Al termine della partita di Coppa Italia tra Napoli e Inter valida per i quarti di finale di Coppa Italia giocatasi allo Stadio San Paolo di Napoli e vinta per 2-0 dai nerazzurri, Roberto Mancini è stato allontanato dal campo di gioco per aver improvvisamente attaccato la panchina azzurra. Si è venuta a creare una grande bagarre e inizialmente i motivi dell’alterco sono risultati inspiegabili a tutti gli addetti ai lavori finché lo stesso Mancini si è presentato ai microfoni RAI e ha spiegato quello che è successo. “Maurizio Sarri mi ha dato del frocio e del finocchio, mi ha anche chiesto scusa ma si deve solo vergognare di quello che ha fatto, uno così in Inghilterra non allenerebbe più, è un razzista“. È arrivata anche la replica di Sarri che ha minimizzato: “Non ricordo bene cos’ho detto, può essermi scappata una parola, ma ovviamente chiedo scusa immediatamente“.

Le offese che Maurizio Sarri ha rivolto all’allenatore dell’Inter non sono da ascrivere a quelle che “in un campo di calcio ci stanno”. Sono purtroppo frutto di una cultura italiana che è ancora intrisa di omofobia e che non è riuscita a derubricare i vari appellativi “gay”, “omosessuale”, “frocio”, “finocchio”, “ricchione”, “culatone” come offese e che tristemente vengono usati per insultare qualcuno, come se essere omosessuale fosse un qualcosa da deridere, meritevole di scherno. Maurizio Sarri poi, è recidivo, in quanto ai tempi in cui allenava l’Empoli dopo una partita contro il Varese, fece un’altra affermazione più che infelice: “Il calcio italiano è diventato una cosa da froci“. Sarri, non sappiamo se il calcio italiano è da “froci” come dici, ma siamo sicuri che il calcio italiano è ancora molto indietro quanto a educazione e cultura.