Questa volta è una storia reale a dare agio ai giovani aspiranti giornalisti. Un caso che molti anni fa ha riportato alla luce storie di abusi su minori da parte di vescovi. La squadra Spotlight è realmente esistita, il giornalista Marty Baron è colui che nove anni fa costrinse la sua squadra di giornalisti investigativi a scavare a fondo nel passato e nel presente delle vittime che hanno sempre taciuto gli abusi ricevuti da persona di fiducia.
Il caso Spotlight diretto da Tom McCarthy ha ricevuto sei nomination, la più importante è quella per miglior film e stanotte scopriremo se la pellicola riceverà il premio che le spetta.
Parla il protagonista di questa vicenda Martin Baron che in un intervista per il The Washington Post dichiara ” Il film non parla di me, ma del potere del giornalismo.” e continua “Molti giornalisti, tramite email, tweet e post su Facebook hanno dichiarato di sentirsi motivati, incoraggiati e rinfrancati. Un giornalista mi ha scritto che la storia serve per un meravigliosa promemoria del perché così tanti di noi hanno scelto questo mestiere, e del perché hanno continuato ad esercitarlo nonostante i pugni in faccia ricevuti”
L’impatto che Spotlight ha avuto sui giovani è davvero eccezionale, la curiosità, la propaganda, la chiarezza è viva negli occhi degli attori che hanno rappresentato ciò che si cela nel cuore e nell’animo di un giornalista.
Ciò che Spotlight ha insegnato ai giovani che si avvicinano al giornalismo è la necessita di comunicare al mondo ciò che è reale e ciò che invece non lo è. La voglia e il coraggio di fare sempre meglio, di dire sempre cose nuove, di credere sempre in un futuro migliore. Siamo nati per raccontare al mondo la verità, per mostrare che il giornalismo non è solo inchiostro su carta, ma anche e sopratutto chiarezza!
