“Il club delle baby sitter” diventerà una serie Netflix

Il club delle baby sitter è una serie di libri scritta da Ann M. Martin.

La saga narra le avventure di un gruppo di giovani baby sitter ed è stata pubblicata dalla casa editrice Scholastic tra il 1986 e il 2000, vendendo più di 176 milioni di copie.

Ann M. Martin scrisse i primi 35 libri della serie. In seguito gli altri capitoli furono scritti da ghostwriters, tra cui Peter Lerangis. Vi sono più di 100 libri che continuano la saga iniziata dalla Martin.

Il primo libro Kristy’s Great Idea, pubblicato nell’agosto 1986, fu un enorme successo. Racconta una storia senza tempo sulle amicizie femminili, spirito di intraprendenza ed emancipazione.

Netflix ha ordinato un adattamento di Il club delle baby sitter.

La serie sarà composta da 10 episodi e seguirà le vicende di cinque migliori amiche che vivono nella cittadina di Stoneybrook. L’adattamento sarà ambientato ai giorni nostri.

A proposito dell’adattamento per Netflix di Il club delle baby sitter, Ann M. Martin ha dichiarato:

“Sono sorpresa che ci siano ancora così tanti fan appassionati della serie dopo tutti questi anni. Sono onorata di sapere che molti dei lettori, ora ormai adulti, sono diventati scrittori, insegnanti, registi, bibliotecari e mi hanno rivelato di essersi rivisti da bambini nei personaggi di Kristy e le sue amiche. Sono molto emozionata per il progetto di Netflix e spero che ispiri una nuova generazione di lettori e leader in tutto il mondo” 

Walden Media e Michael De Luca produrranno la serie insieme a Lucy Kitada e al regista Lucia Aniello. Rachel Shukert sarà la showrunner del progetto.

Melissa Cobb, vice presidente di Kids & Family di Netflix, ha dichiarato di essere entusiasta per lo sviluppo di una serie tratta dai racconti di Il club delle baby sitter:

“I temi di questi romanzi sono ancora attuali 30 anni dopo la pubblicazione della prima saga. Questo è il momento opportuno per raccontare una storia che ispiri giovani donne aspiranti imprenditrici. La nostra intenzione è quella di rendere le storie della saga originale più contemporanee in modo che possano riflettere i problemi che affliggono la nuova generazione”.