martedì, Aprile 23, 2024
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Luigi Leonardi: il coraggio di ribellarsi al “Sistema” camorra

“Napule è mille culure” come cantava Pino Daniele, eppure c’è chi questi colori li vuole per forza sbiaditi o che primeggi lo scuro del nero, come nera è la camorra che “piega” le persone fino a farle cedere al suo volere. Ma c’è chi non ci sta a fare sempre come lo struzzo e stare con la testa abbassata nel terreno, c’è chi come l’imprenditore Luigi Leonardi, oggi testimone di giustizia, ha tirato fuori l’animo da leone e sta combattendo una battaglia da 16 anni per avere avuto il coraggio e la forza di denunciare i suoi aguzzini, che gli impedivano di vivere la sua vita dignitosamente.
Un imprenditore, un uomo, una persona che ha perso tutto ciò che aveva creato con il suo lavoro, fabbriche di illuminazioni e relativi negozi nel napoletano, a causa del racket che ha agito verso di lui con intimidazioni, poi con veri e propri atti di violenza sulla sua persona e l’ incendio delle sue attività.
Lui non si è fatto “cancellare” e ha denunciato 5 clan della camorra, portando all’arresto di numerosi boss e affiliati di vario tipo, ma il prezzo che ha pagato è stato elevatissimo. Chi doveva proteggerlo, come lo Stato, gli rifiutò l’ingresso nel programma di protezione dei testimoni e chi doveva stargli vicino, come la famiglia, lo abbandonò eliminando ogni contatto con lui.
Non si è arreso e ha portato alla conoscenza dell’opinione pubblica la sua storia tramite la trasmissione televisiva “Le Iene”, gli è stata così affidata la scorta di quarto tipo, ossia un’auto con due carabinieri per i suoi spostamenti.
Sicuramente questo è un epilogo positivo, ma ancora tanto c’è da fare per lui e per tutti i testimoni di giustizia, affinché siano sorretti a ribellarsi a un “sistema” che non deve essere la regola.

 

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