Dopo la Lombardia, l’Emilia Romagna e le altre tristemente famose “zone rosse”, è arrivato il turno della Campania.
LA SITUAZIONE AD OGGI – 2 morti, 30 ricoverati, 7 persone in terapia intensiva e una sola guarigione. 115 contagiati fino ad ora, di questi 50 medici in quarantena. Il risultato, molto probabilmente, del ritorno in terra natia di numerosi lavoratori lombardi. Nello specifico sono decedute due donne. Una con malattie pregresse e di ottant’anni, l’altra vedova e proveniente da San Prisco. Sembra che la prima sia stata ricoverata qualche tempo fa in una struttura vittima dell’infezione. Dimessa e tornata a casa, è morta dopo un’altra trasferta, stavolta all’ospedale di Caserta. La seconda vittima invece ha verosimilmente subito il contagio nei pressi della cittadina Santa Maria Capua, dove un altro caso è stato recentemente scoperto. Tutti gli altri infetti vivono tra il capoluogo campano, Sant’Antimo, Somma Vesuviana, Sant’Antonio Abate, Pompei, Casalnuovo, Portico di Caserta, Falciano del Massico e Formia.
UNA NUOVA SPERANZA – Tuttavia la speranza è l’ultima a morire. Infatti, nonostante l’infezione si stia propagando, sono state adottate misure per contrastarla. L’istituto tumori Pascale ha proposto un farmaco off label, il quale è stato usato su due casi presso l’ospedale Domenico Cotugno di Napoli. Si tratta di un medicinale usato essenzialmente contro l’artrite e la tossicità dei trattamenti oncologici. Il farmaco, già sperimentato in Cina, sembra particolarmente promettente. Almeno secondo i medici, i quali hanno rilevato «incoraggianti miglioramenti».