giovedì, Aprile 25, 2024
HomeAttualitàIl Giappone riverserà l’acqua del disastro di Fukushima in mare

Il Giappone riverserà l’acqua del disastro di Fukushima in mare

L'acqua conterrà il Trizio, un isotopo radioattivo che genererà cause imprevedibili per l’ambiente.

Il Giappone ha annunciato che riverserà in mare tutta l’acqua usata per raffreddare i reattori della centrale nucleare di Fukushima negli ultimi 10 anni. La preoccupazione degli ambientalisti – ma non solo – è molto molto grande per via dei possibili risvolti per l’ecosistema. Ricapitolando 10 anni fa uno tsunami provocò la fusione parziale di tre noccioli dei sei reattori della centrale nucelare di Fukushima.

La TEPCO cioè la Tokyo Electric Power che è una società che gestisce l’impianto aveva poi deciso di raffreddare questi tre reattori con dell’acqua che, per questo suo impiego, pur venendo parzialmente ripulita resta e resterà radioattiva. In particolare, per un elemento che permane il trizio è un isotopo radioattivo dell’idrogeno che è impossibile da eliminare. Sostanzialmente si tratta di un isotopo che esiste anche in natura ma che di certo non sappiamo quali conseguenze possa avere un abbondante riversamento in mare aperto.  Che lo spazio nei serbatoi d’acqua sarebbe finito entro il 2022 era una cosa che già nota alla Tepco ed al  governo giapponese pertanto sono state vagliate diverse soluzioni in realtà quella di versare tutto in mare è stata la scelta definitiva.

Tale scelta è per lo più sostenuta anche dall’IAEA, International Atomic Energy Agency, secondo quanto si legge dal sito ufficiale le dichiarazioni del Direttore Generale Rafael Mariano Grossi sarebbero quelle di sostenere il Giappone in questa scelta: “La decisione odierna del governo del Giappone è una pietra miliare che contribuirà a spianare la strada a continui progressi nello smantellamento della centrale nucleare di Fukushima Daiichi”, ha affermato Grossi. “I serbatoi con l’acqua occupano vaste aree del sito e la gestione dell’acqua, compreso lo smaltimento dell’acqua trattata in modo sicuro e trasparente coinvolgendo tutte le parti interessate, è di fondamentale importanza per la sostenibilità di queste attività di smantellamento”.

Ha aggiunto: “La decisione del governo giapponese è in linea con la pratica a livello globale, anche se la grande quantità di acqua nello stabilimento di Fukushima lo rende un caso unico e complesso”.

“La sicurezza nucleare è una responsabilità nazionale e spettava al governo del Giappone decidere come affrontare la questione critica della gestione dell’acqua. Sono fiducioso che il governo continuerà a interagire con tutte le parti in modo trasparente e aperto mentre lavora per attuare la decisione odierna “, ha affermato il direttore generale Grossi.

E’ doveroso ricordare che il disastro di Fukushima è stato considerato l’incidente nucleare più grave dopo il disastro di Černobyl’ del 26 aprile 1986, ed è l’unico insieme a quello di Chernobyl a cui sia stata assegnata la massima classificazione INES, il livello 7.

Intanto adesso si stanno mobilitando anche Corea del Sud e Cina perché anche loro temono per le conseguenze sulla pesca che si pratica in abbondanza lì nel pacifico. Anche gli Stati Uniti invece avallano la soluzione; il Segretario di Stato Blinken ha fatto sapere con un tweet che trova questa decisione del governo giapponese trasparente.

Questa soluzione peraltro partirebbe tra due anni e ne impiegherebbe almeno dieci per arrivare a completamento e ancora diversi esperti (principalmente quelli pro-nucleare) sostengono che questa sia la mossa più ragionevole ed anzi forse l’unica possibile e che i danni per la salute siano molto limitati ossia limitati solo al ruolo del trizio.

Ma sul trizio che in piccole dosi non sia dannoso per l’uomo diversi esperti hanno opinioni differenti. Sul tema c’è anche chi non la pensa così ma di certo le paure di chi quelle acque le vive e le frequenta sono più che comprensibili.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...

ULTIMISSIME