Il giorno che nessuno avrebbe creduto arrivasse è arrivato, la notizia che il mondo non era pronto a ricevere. È uno schiaffo emotivo internazionale, un colpo che riverbera a tutte le latitudini. La frase che è stata scritta più volte ma che era stata dribblata dal destino fa ora parte della triste realtà: è venuto a mancare Diego Armando Maradona. Lo riferisce ufficialmente il ‘Clarin’ scrivendo che sarebbe morto per un arresto cardiorespiratorio.
Il mito, la leggenda, il campione del mondo è scomparso quest’oggi nella casa del quartiere San Andrés a Buenos Aires, dove aveva trascorso alcuni giorni dopo aver subito il delicatissimo intervento chirurgico alla testa che aveva tenuto col fiato sospeso tutti i suoi fan. Il 30 ottobre aveva compiuto 60 anni e solo l’11 novembre sembrava che le sue condizioni fossero buone secondo quanto dichiarato dal suo legale, Matias Morla : “Diego ha passato forse il momento più difficile della sua vita. L’ictus cerebrale avrebbe potuto costargli la vita. Fortunatamente sta bene e ora vuole riabilitarsi anche dagli altri problemi personali che ha”.
Il quartiere di Villa Fiorito è stato l’inizio di tutto. E da lì, da quell’angolo angusto dell’area meridionale di Buenos Aires che nasceva la persona che avrebbe emozionato il mondo e stravolto il calcio. La sua vita sarà di li in poi un otto volante costante con salite ripide e dislivelli.
Nessuno ha dato a Diego le regole del gioco. Nessuno aveva il joystick per poter gestire i destini di un uomo che con gli stessi piedi che calpestavano il fango arrivò a toccare il cielo.
Forse la sua più grande coerenza è stata quella di essere autentico nelle sue contraddizioni, quella di non smettere di essere Maradona anche quando nemmeno lui poteva sopportarlo. Quello che ha aperto la sua vita e in quella scatola delle sorprese ha spogliato gran parte dell’idiosincrasia argentina.
Diego Armando Maradona è stato due specchi: quello in cui è piacevole guardarsi e l’altro, quello che ci mette in imbarazzo, ed oggi lascia in ognuno di noi un riflesso indimenticabile.