Dopo il recentissimo scandalo, lo “tsunami” doping che sta dilaniando l’atletica leggera, con la squadra olimpica russa che vedrà pesanti sanzioni e corposi tagli al medagliere da parte della WADA, e dopo il nuovo rapporto che interessa le squadre di Kenya, Turchia ed Etiopia, il mondo dello sport riceve un nuovo scossone. Scossone che ha un riverbero a dir poco assordante, dato il personaggio che l’ha generato. Il tecnico dell’Arsenal, Arsene Wenger, in una recente intervista ha espresso tutto il suo disprezzo e biasimo per le pratiche illegali volte ad aumentare la performance sportiva, ammettendo come anche nel calcio questa sia una pratica ormai diffusa. Queste le sue parole, rilasciate a “l’Equipe Sport and Style “: Non ho mai considerato l’ipotesi di alterare artificialmente le prestazioni della mia squadra, ma sono sicuro che nel corso degli anni l’Arsenal abbia affrontato molte squadre che sul tema hanno una diversa opinione. Cerco sempre di restare fedele ai miei principi e di trasmetterli ai giocatori che alleno. Sono nel calcio da decenni e non ho mai chiesto ai miei calciatori di fare un’iniezione per migliorare illecitamente le prestazioni. Ma non tutti si comportano in questo modo. E poi aggiunge: Per me la bellezza dello sport risiede nel fatto che tutti vogliono vincere ma alla fine è soltanto uno che riesce a farlo. Viviamo però in un periodo nel quale si glorifica il vincitore senza considerare i mezzi che ha usato per raggiungere quel risultato. E dopo qualche tempo ci rendiamo conto che quello che ci sembrava un eroe in realtà è un bugiardo.
Parole davvero pesanti e scioccanti, che forse tanto generiche non sono: molto probabilmente il tecnico dei “gunners” nelle sue dichiarazioni ha voluto celare frecciatine ben specifiche, indirizzate alla Dinamo Zagabria. La squadra croata battè l’Arsenal per 2-1 lo scorso settembre, ma tra le sue file il giocatore Arijan Ademi risultò positivo al controllo anti doping. L’Uefa all’epoca dei fatti, aprì una procedura contro il giocatore, ma non poté sanzionare in alcun modo il club perché secondo il regolamento infatti, al di sotto di tre giocatori positivi nella stessa competizione non è previsto alcun intervento contro la società in questione.
Sta di fatto che ora la Federcalcio Inglese aprirà un fascicolo sulla base delle dichiarazioni di Wenger, riservandosi la possibilità di convocare Wenger nell’ottica di ulteriori delucidazioni.
