Piovono ancora critiche su Conte dopo le sue uscite a margine del match di Champions contro il Borussia Dortmund. Questa volta a lanciare strali contro il tecnico leccese è il giornalista Fabrizio Biasin, volto noto al tifo nerazzurro e redattore di “Libero“. Proprio dalle colonne del quotidiano, il giornalista ha voluto dare la sua opinione sul momento difficile della “sua Inter” e sullo sfogo del mister che non condivide con fredda fermezza.
Parole dure ma di chi vive l’Inter mettendoci il cuore
PAROLE AL FIELE – “S’è incazzato per la sconfitta di Dortmund, ovvio; s’è incazzato perché detesta vedere le sue squadre non riuscire ad incidere dal punto di vista dell’intensità; s’è incazzato perché a suo modo di vedere la dirigenza non lo ha accontentato a dovere in sede di mercato; s’è incazzato – diciamolo – anche per distogliere l’attenzione dalla prestazione sul campo“. Comincia così la confessione a cuore aperto che però, con tutte le giustificazioni del caso, presto prende una strada ben diversa da quella fino a quel momento dimostrata.
Esagerata. Ecco come definisce l’uscita dinanzi ai microfoni di mezzo mondo da parte del suo allenatore. Esagerata perchè è ingiusto prendersela con uno staff dirigenziale che magari avrà anche mancato alcuni colpi ma che in estate non si è certo tirato indietro. Fa bene ricordare che l’Inter nella scorsa sessione di mercato ha speso ben oltre 100 milioni di euro per una rivoluzione che ha regalato discrete soddisfazioni a pubblico e società.
BEPPE PENSACI TU! – Un appello accorato va quindi rivolto all’ad Marotta che, in situazioni come queste, dovrebbe dimostrarsi vero deus ex machina nel riappacificare le parti. “Conte è incazzato e toccherà a Marotta abbassare la temperatura. Ci riuscirà, in fondo «è la specialità della casa»: nessuno come l’ad nerazzurro è capace di gestire siffatte situazioni. A gennaio la squadra verrà rinforzata, ovviamente a seconda di quello che accadrà in Champions”.
CHI E’ IL TOP PLAYER? – L’ultima stoccata, non meno dolorosa delle altre arriva a chiosa dell’articolo. Giusto ricordare che in campo ci scendano i giocatori ma in fondo, l’Inter ha scelto Conte come primo segnale di discontinuità col passato. Ricostruire partendo dal tecnico è quanto di più illuminato possa fare una proprietà ambiziosa come quella meneghina. “Nel primo anno post settlement agreement – quello dove puoi fare «qualcosa» ma non «tutto» – l’ex ct non può non accorgersi che lo sforzo più grande per accorciare le distanze con i rivali più forti, il club lo ha fatto investendo sull’allenatore più bravo e caro che c’è: lui”.