sabato, Aprile 20, 2024
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Inter, Handanovic senza limiti:”Smetterò quando non ne potrò più!”.

Inutile fermarsi a cercare un leader più carismatico e tutto sommato silenzioso del portierone sloveno Samir Handanovic all’interno della rosa di mister Conte. La sua efficacia e la sicurezza che regala alla retroguardia nerazzurra sono di vitale importanza nel contesto esasperato e folle di un match. Proprio come è accaduto contro la Lazio solo poche ore fa. Le sue parate sono stati i veri highlights della gara. Giocare sapendo di avere alle spalle una saracinesca abbassata sullo specchio di porta è quanto di più rilassante ci possa essere. La premiata ditta Godin-Skriniar-De Vrij ringrazia!

Ecco perchè al termine della gara è lui il vero protagonista all’uscita dal campo di gioco. La stampa se lo contende e cerca di ottenere sue dichiarazioni sulla bontà della “rosa” e le ambizioni in Italia e all’estero. 

L’estremo difensore risponde con la solita pacatezza, vero marchio di fabbrica di casa Handanovic sin dal lontano 2004 al Domzale. Il ragazzino appena ventenne si muove in squadra col cipiglio del senatore. Impara dai più grandi ma capisce che le sue doti lo porteranno in alto se messe a frutto.

Dopo quindici anni eccolo diventare il capitano della capoclasse in Italia. Un ruolo che gli si addice per serietà e spirito di sacrificio. Il ruolo giusto per chi continua a guardare i compagni e capisce i momenti più difficili facendosi trovare sempre pronto. “Nel primo tempo abbiamo trovato il gol ma abbiamo anche subito tanto la pressione della Lazio. Nella ripresa ci siamo messi bene in campo: uscivamo meno a vuoto. Il merito è della squadra: di difensori, centrocampisti e attaccanti“- un gentleman insomma.

Quando le domande si spingono più sul personale ecco tornare nei suoi occhi la freddezza propria del suo ruolo. Niente spazio alle emozioni ma solo una attenta analisi delle sue sensazioni. A chi gli chiede del suo stato di forma e per quanto tempo ancora proverà a difendere la porta nerazzurra, lui così risponde:”Ogni anno mi sento migliore. Non mi pongo limiti: fin quando un calciatore pensa di poter migliorare, deve continuare a giocare. Tutti possono migliorarsi. Quando non avrò più gli stimoli, smetterò“.

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