venerdì, Marzo 29, 2024
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Inter, il successo è partito dall’intervallo: nessuna sfuriata ma tanto orgoglio

La rimonta dell’Inter nel derby sarà una degli episodi memorabili di questa stagione di Serie A, non c’è alcun dubbio. La squadra di Conte, dopo un primo tempo disastroso in cui non sembrava neppure essere scesa in campo ha trovato energie insospettabili per ribaltare una gara e trionfare con due gol di scarto. Gran parte del merito va certamente agli attori di questo miracolo sportivo, ma la miccia che ha saputo riaccendere gli animi dei giocatori va ricercata nel loro indomabile condottiero. La vittoria del derby è passata inevitabilmente da Antonio Conte, dalla sua tenacia e dalla sua caparbietà.

Alla fine della gara il quesito a cui tutti volevano trovare risposta era uno solo: “Cosa avrà mai detto Conte ai suoi nell’intervallo?”. Domanda lecita perché anche solo immaginare di mettere a segno quattro gol in quaranta minuti è roba quasi inedita in Italia. In tanti hanno provato a ipotizzare un discorso che abbia riacceso le speranza nerazzurre. Un moto di spirito che abbia ridato forze a giocatori che sembravano spenti e svogliati. Ma nessuno finora era riuscito a carpire il segreto di quel successo.

A qualche giorno dalla gara ci ha pensato il “Corriere della Sera” a intrufolarsi negli ambienti più nascosti del club e alzare il velo sul misterioso intervento di Conte ai suoi. Da quanto emerge dal lavoro delle talpe del quotidiano sembra che non ci sia stato alcuna sfuriata collerica ma una analisi netta e onesta dei valori in campo.

Quanti gol ancora volete prendere?

Conte, toccando le giuste corde, riuscendo a colpire sull’orgoglio i suoi e chiedendo quanti gol avessero ancora voglia di prendere durante il secondo tempo perché continuando a quel modo sarebbero stati tanti. Il mister ha poi messo l’accento sull’enorme divario tra i suoi e i rossoneri, distanziati di ben 19 punti in classifica.

Poi il consiglio tattico che evidentemente ha dato la svolta alla gara: sfruttare le migliori caratteristiche di ognuno sfidando gli avversari in duelli individuali. La squadra evidentemente ha recepito perfettamente il messaggio del suo condottiero e tornando in campo ha dato una vera lezione di calcio al Milan. I gol di Brozovic, Vecino, De Vrij e Lukaku non sono arrivati per caso.