In questi giorni, secondo quanto riportato dal quotidiano italiano “La Repubblica”, sono stati presentati due esposti denuncia. Il fine, si legge nel testo dei documenti, è quello di “espletare una più approfondita attività preliminare di indagine, finalizzata a verificare il corretto e leale svolgimento della partita tra l’Inter e la Juventus, giocata a San Siro il 28 aprile del 2018“.
A poco sono servite quindi le parole di Rizzoli che, appena qualche giorno fa, aveva provato a riportare il sereno circa l’episodio del contatto di Pjanic. L’arbitro italiano infatti, ai microfoni di Sky Sport, aveva spiegato come l’assenza dell’audio del determinato fallo fosse dovuta al protocollo VAR.
Quest’ultimo infatti impone che la tecnologia non possa intervenire nel caso di assegnazione di seconda ammonizione. L’incriminato fallo di Pjanic del 2018 quindi, da seconda ammonizione ma probabilmente non da rosso, non poteva essere segnalato dal VAR.
Dall’estratto degli esposti-denuncia si evince come, per approfondire il caso, sia stata chiesta l’acquisizione presso la sede dell’Aia o della Figc degli audio- video aventi a oggetto le “conversazioni” intercorse tra Orsato e i suoi collaboratori Paolo Valeri e Alessandro Giallattini, al fine di verificarne, attraverso un’analisi tecnico-informatica, la “genuinità” e “completezza”, o meglio, l’assenza di “alterazioni” e o “manipolazioni”.
Dall’analisi di questi audio si cercherà quindi di ricavare il completo quadro della partita, soffermandosi ovviamente sull’evento incriminato. La mancanza dell’audio del VAR potrebbe quindi così essere sopperita.
