giovedì, Aprile 25, 2024
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Intestino e cervello. Dove si forma l’Io?

Un'alimentazione corretta può mantere in salute il cervello

Dall’evoluzione dell’Homo sapiens l’uomo è sempre andato fiero del proprio cervello. Del resto come non lasciarsi affascinare da un organo così complesso, in grado di coordinare e gestire un corpo umano e al contempo in grado di elaborare idee innovative, soluzioni pratiche, ragionamenti filosofici, religiosi o giuridici. Per anni siamo stati convinti che tutta la nostra esistenza si svolgesse nella testa. Benessere, felicità, gioia, tutto prodotto dal cervello. Non a caso se ci sentiamo insicuri, tristi, depressi ne proviamo vergogna, quasi a non voler mostrare un meccanismo difettoso. E proprio dal cervello di temerari scienziati è stata generata l’idea che l’“Io” sia qualcosa di più. Da quì la correlazione tra il nostro beniamino tra gli organi e l’intestino.

SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO – Quanta verità in un detto popolare. Il nostro intestino ospita un’intera popolazione di minuscoli esserini, impercettibili all’occhio umano, che scientificamente è denominata “microbiota”, più comunemente nota come “flora intestinale”. Noi creiamo il nostro personalissimo microbiota attraverso quello che mangiamo, già dalla nascita. Ogni giorno ingoiamo batteri presenti nella nostra bocca, o nel cibo – sopravvissuti alla cottura – oppure dalle nostre mani – se siamo soliti mordicchiarci le unghie, e ancora, possiamo baciare un altro mondo batterico. Giunti al terzo anno di vita il processo di formazione del nostro microbioma può dirsi concluso. Sappiamo quali batteri ci aiutano e quali invece ci avvelenano. Se possiamo tranquillamante assumere le pillole per il mal di testa lo decide “anche” la pancia.

I BATTERI E LE LORO FAMIGLIE – Sono tre le famiglie intestinali ad oggi note: Batteroidi: la più diffusa, maestra nella scomposizione dei carboidrati e predisposta geneticamente a dotarsi di qualsiasi enzima digestivo ritenuto necessario; Prevotella: l’opposto dei batteroidi e molto più frequente nei vegetariani; Ruminococcus: predisposta ad alimentarsi delle pareti cellulari vegetali ed esperta nella produzione del sangue. “Può un esserino microscopico influenzare l’attività cerebrale?”. Ebbene sì!

COME L’INTESTINO CONDIZIONA IL CERVELLO – L’intestino condiziona il nostro cervello molto presto, sin da bambini: ci disperiamo per la fame, soffriamo per le coliche. Crescendo il rapporto si perfeziona: un intestino indisposto può condizionare l’umore. A collegare questi due organi è l’insula. L’insula è una parte della corteccia celebrale, situata in profondità tra il lobo temporale ed il lobo frontale, riceve informazioni sensoriali da tutto il corpo e permette l’interazione tra il cervello e l’intestino. Le adhd-drugs.net dal basso inducono il cervello a reagire. I ricercatori in campo batteriologico hanno dimostrato che lo stress non è igienico. Sotto stress, infatti, sopravvivono nell’intestino batteri più acidi che sopportano meglio la pressione e si moltiplicano velocemente. Siamo, dunque, coltivatori ed allo stesso tempo vittime dei batteri aggressivi del nostro intestino. Di rimando, lo squilibrio intestinale comunica al cervello sensazioni di disagio, irritazione, dolore. Sebbene gli studi relativi al ruolo dell’intestino sul benessere psicofisico siano appena all’inizio si può affermare con una certa sicurezza che un’alimentazione equilibrata permette la produzione di batteri probiotici che contribuiscono a mantenere in salute l’intestino e, di conseguenza, anche il cervello.

 

 

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