venerdì, Aprile 19, 2024
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Iraq, Usa uccidono generale iraniano Soleimani: “Abbiamo agito per fermare una guerra”. Iran giura vendetta: “Preparate le bare”

Qassem Soleimani, uno degli uomini più potenti dell’Iran, è stato ucciso in un raid ordinato direttamente dal presidente Usa Donald Trump: missili sparati da un drone hanno colpito due auto che viaggiavano lungo le vie del centro di Baghdad, avendo come obiettivo proprio il militare di Teheran capo delle Forze Quds, le forze speciali delle Guardie della Rivoluzione.

USA: “AZIONE DIFENSIVA” – Gli Stati Uniti hanno definito il raid come “un’azione difensiva“, in riferimento alle recenti proteste contro l’ambasciata Usa presente nel Paese, ma la Repubblica Islamica minaccia “dure ritorsioni” e Teheran promette di vendicare la morte di Soleimani “nel momento e nel luogo più opportuni”. Nella capitale iraniana, intanto, decine di migliaia di persone sono già scese in piazza nella capitale iraniana per protestare contro le azioni poste in essere dagli americani.

TRUMP PRONTO A INVIARE ALTRI SOLDATI – L’uccisione del generale rischia di innescare una escalation di violenze, con Khamenei che invita Trump a “preparare le bare“; “Non abbiamo ucciso Soilemani per un cambio di regime o per iniziare la guerra. Ma siamo pronti a qualunque risposta sia necessaria“, ha dichiarato il presidente Usa. Soleimani “ha ucciso o ferito gravemente migliaia di americani durante un lungo arco di tempo e stava complottando per ucciderne molti altri“. Gli Stati Uniti si dichiarano pronti a inviare altre migliaia di soldati in Medio Oriente.

UE: INVITO ALLA MODERAZIONE – L’Unione Europea invita ad abbassare i toni e a non sottovalutare i pericoli di un’eventuale complicazione della situazione mediorientale. “L’attuale ciclo di violenza in Iraq deve essere fermato prima che sfugga al controllo. L’Ue invita tutti gli attori coinvolti e quei partner che possono avere un’influenza ad esercitare la massima moderazione e mostrare responsabilità in questo momento cruciale“, ha commentato l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. Appello alla moderazione anche da parte del presidente francese Emmanuel Macron.

Siamo tutti concordi sul fatto che un’altra crisi rischia solo di compromettere anni di sforzi per stabilizzare l’Iraq“, si legge in una nota del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “La priorità è la lotta allo Stato Islamico“. “Questo è un momento in cui i leader devono esercitare la massima moderazione, il mondo non può permettersi un’altra guerra nel Golfo“, fa sapere il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

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