Manfredi, membro dell’Antimafia, ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardanti il giallo delle intercettazioni nell’ambito della questione relativa ai rapporti tra la Juventus di Agnelli e gli esponenti dei clan. Ecco le parole:
«Vorrei premettere che i processi sia giudiziari che sportivi si celebrano nelle aule e non sui giornali, tuttavia sto osservando che nel frattempo qualcuno inonda le redazioni di intercettazioni che non c’entrano con la vicenda e sono dei “falsi scoop”. Se chi diffonde le intercettazioni volesse davvero innescare uno scoop, allora dovrebbe tirare fuori l’intercettazione riferita nelle audizioni presso la commissione e che non riusciamo a trovare da nessuna parte e che, qualora fosse autentica, potrebbe dimostrare i contatti fra il presidente della Juventus e la N’drangheta. Se esistesse, naturalmente, perché finora non l’abbiamo trovata e il castello traballa».
Dov’è finita?
«La risposta ce la darà la Procura di Torino che è l’unica depositaria della, diciamo, verità, visto che l’inchiesta è stata fatta da loro e la procura federale ha semplicemente ereditato le loro carte, che per altro sono anche a disposizione della Juventus e dell’Antimafia. In quelle carte non c’è, ora la presidente Bindi ha chiesto alla Procura di Torino se per caso esiste del materiale che non ci è stato inviato. Aspettiamo una risposta in tempi brevi e si farà chiarezza».
Fonte: Tuttosport