La brutta sconfitta dell’Olimpico contro la Lazio ha fatto emergere dubbi sull’operato di Maurizio Sarri nonostante un cammino fino a questo momento più che positivo della sua Juventus, prima nel girone di Champions e a soli 2 punti dall’Inter capolista in campionato.
NUOVA FILOSOFIA – Dopo 8 scudetti di fila tra Conte e Allegri, la Juve ha deciso di cambiare marcia ed affidarsi ad un allenatore che ama il bello oltre che il concreto. E’ chiaro, però, che per vincere e giocare bene serva tempo, soprattutto per una squadra abituata negli anni a sfruttare le individualità e la grande solidità difensiva. Sarri predilige un gioco corale, triangolazioni nello stretto e pressing alto, praticamente il contrario di quanto fatto dai suoi predecessori.
POCA SOLIDITA’ – La difesa è il reparto che più sta risentendo dei cambiamenti, non è più solida come gli scorsi anni e le numerose rimonte subite dopo essere passati in vantaggio hanno fatto scattare un campanello d’allarme. La Juve spesso è riuscita comunque a portare a casa i tre punti, ma all’Olimpico non è accaduto anche per merito di una grande Lazio.
SPOGLIATOIO – Nonostante ciò Sarri conta sull’appoggio di gran parte dello spogliatoio, i senatori sono dalla sua parte, consapevoli che per mettere in pratica le indicazioni del tecnico serva tempo. Dall’altra parte, invece, ci sono i vari Emre Can, Rugani e Demiral, impiegati pochissimo dal tecnico e in preda al malumore. E’ questa l’unica crepa presente nello spogliatoio bianconero, crepa che il ds Paratici cercherà di eliminare nel mercato di gennaio.