Sin dal suo arrivo, a Napoli è scoppiata la Khvicha Kvaratskhelia mania. Il calciatore azzurro ha subito conquistato i tifosi a suon di gol e di grandi giocate. Le prestazioni di Kvara sono subito finite nel mirino dei grandi club europei pronti a fare follie pur di averlo in squadra.
Eppure, in passato, nessuno ha deciso di affondare il colpo. Alcuni allenatori, anzi, bocciarono il talento georgiano. È il caso di Antonio Conte, ex allenatore della Juventus e ora al Napoli.
Come rivelato da La Gazzetta dello Sport, il giocatore finì anche nel mirino dell’allenatore italiano, il quale però l’aveva bocciato poiché lo riteneva un calciatore troppo offensivo e non adatto alla sua idea di calcio.
Un altro allenatore che già conosceva Kvara è Roberto Mancini. Come dichiarato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, infatti, il figlio aveva già segnalato il calciatore cinque anni fa, ovvero quando il georgiano aveva 16 anni: “Mio figlio Andrea me ne aveva parlato come di un fenomeno già cinque anni fa: aveva ragione. Oggi nel calcio si sa tutto di tutti, ma quando sei forte sei forte: se non ti consentono più di fare certe cose, nei fai altre“.
Ora Kvara, dopo due Scudetti vinti a Napoli e uno al PSG, si giocherà la finale di Champions League con il club francese. Aurelio De Laurentiis, dalla sua cessione, ha incassato oltre 70 milioni di euro.