giovedì, Aprile 18, 2024
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La Campania rimane area gialla ma non si escludono mini lockdown in città-focolaio

La Campania, a dispetto di quanto si registra in questi giorni e di quanto auspicato dallo stesso presidente De Luca, rimane area gialla. A determinarlo è la speciale unità incaricata dal Governo di sorvegliare l’andamento della seconda ondata di coronavirus che sta riguardando tutto il territorio nazionale. Nessuna cambiamento per la regione che continuerà a tenere aperte le saracinesche dei locali e gli uffici come invece è successo per le confinanti Basilicata e Molise.

Gli esperti del governo centrale hanno parlato chiaro. La Campania rimane un territorio a moderato rischio infettivo. La pandemia da coronavirus qui, nonostante continui a riguardare sempre più cittadini sembra attestarsi su livelli ritenuti accettabili, anche a fronte delle possibilità di ricovero che negli ultimi mesi sono sensibilmente aumentate. In Regione infatti erano già presenti a febbraio 2020 ben 335 posti nelle terapie intensive di tutti gli ospedali pubblici. A questi se ne sono aggiunti altri 255 nel corso dell’estate, portando il computo finale a 590 tra pubblico e privato convenzionato. Anche i reparti con posti letti ordinari sono stati potenziati superando la quota di 3160 unità.

Anche l’indice Rt (il numero che indica quanti contagi dipendono direttamente da una persona ammalata) sembra essere sotto controllo nonostante ancora lontano dalla tanto agognata quota uno. Respiro di sollievo dunque? Non proprio e a spiegarlo è il dottor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Secondo lo scienziato fare troppo affidamento su questi dati sarebbe fortemente fuorviante. Nonostante l’indice Rt non desti particolari allarmismi, per Brusaferro sarebbe da valutare anche la curva di resilienza del virus, cioè l’impatto della malattia sul servizio sanitario nazionale. La pressione su strutture e operatori sanitari sta aumentando inesorabilmente, avvicinandosi drammaticamente a valori ormai critici.

Chiedere ulteriori sforzi al comparto della salute non è una strada percorribile. Queste sono le motivazioni per cui si potrebbe instaurare un mini lockdown su specifici target del territorio che interessino solo determinate aree, lasciando le altre nelle condizioni attuali. De Luca, dopo il fallimento della sua supplica per un nuovo lockdown generalizzato, è sempre più propenso a questo genere di provvedimento che potrebbe essere attuato già nei prossimi giorni.

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