mercoledì, Aprile 24, 2024
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La città sommersa al largo della Grecia: tutta opera dei batteri

Coperto con fronde di alghe fluttuanti, il groviglio di blocchi di pietra e pavimentazione sul fondo del mare sembrava la scoperta del secolo. Un’antica città greca, nascosta sotto le onde e scoperta da dei turisti che facevano “snorkeling”. Ma piuttosto che essere i resti di un antico porto ellenico, l’insieme delle “rovine” scoperto al largo delle coste di Zante (Alikanas) in Grecia, ha un’origine più banale. Gli archeologi hanno rivelato che quello che sembrava essere un cortile con lastricati e colonnati classici, è in realtà una caratteristica geologica naturale formatasi cinque milioni di anni fa.
I ricercatori sostengono che le misteriose strutture si siano formate a causa del gas metano fuoriuscito da sotto il fondo del mare in età preistorica attraverso un processo chiamato “Concrezione. I batteri che vivono nel sedimento avrebbero metabolizzato il gas, provocando una reazione chimica con la sabbia circostante, dalla quale sarebbe scaturita la  formazione di un cemento naturale conosciuto come “dolomite“. Questo nel corso di millenni si è solidificato in colonne, tubi e lastre mare che sono stati poi erosi dalla salinità del mare. E ‘senza dubbio una delusione per tutti coloro che speravano che la scoperta, potesse essere una capsula del tempo archeologica in grado di rivaleggiare con la città egiziana perduta di Heracleion, sommersa 1.200 anni fa.


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