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La famiglia Autelitano dell’agriturismo ‘Di Petru i ‘Ntoni’ a ‘la Res Publica’: “Ecco cos’è il Kephas, che grande esperienza a Sky!”

Puntata ‘sui generis’ quella de ‘La Res Publica’ in onda giovedì 22 aprile 2021. Ospiti in collegamento Pietro e Antonio Autelitano e la Signora Cettina dell’agriturismo ‘Di Petru i ‘Ntoni‘ a Bova Marina, provincia di Reggio Calabria.

I tre ospiti hanno anche partecipato al Family Food Fight 2021, il cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW, che premia la “Migliore famiglia ai fornelli d’Italia”, arrivando in finale.

Hanno raccontato la loro esperienza e la loro idea di cucina, legata alla tradizione e alla bontà del cibo. Con, in più, una loro ‘invenzione’: la Kaphas.

Ecco come è andata:

  • Siete favorevoli al ‘rischio calcolato’ del Governo? E come vi siete attrezzati a tal proposito?
    Signora Cettina: 
    Siamo favorevoli all’aperura, l’aspettavamo da tanto. temo i rischi, siamo attrezzati a qualsiasi cosa, anche gli spazi aperti, abbiamo degli spazi aperti. Il problema è il tempo: è imprevedibile, maggio è sempre stato un mese incerto e quest’anno lo è di più. In un periodo di comunioni, le comunioni vanno prenotate, va preparato tutto, magari quel giorno pioverà e ci sarà una perdita da parte nostra e dei clienti. Questi sono problemi che noi ci poniamo per questo tipo di apertura e per questo momento.” Antonio: “Siamo una categoria ormai considerata contagiosa. Essendo considerati sotto questo aspetto, già ci dispiace in partenza che nei locali nostri si possa prendere il Covid. All’inizio ci hanno detto ‘riaprite in sicurezza’, che significa dover andare a spendere soldi per mettere in sicurezza. Siamo stati i primi locali a mettere in sicurezza tutto. L’abbiamo fatto, ci hanno fatto riaprire ma dopo due settimane ci hanno fatto  richiudere. Cominciamo a essere stanchi perché viviamo di questo lavoro per portare avanti le nostre famiglie. O la gente comincia a capire che noi non siamo gli untori d’Italia o ci si avvia alla chiusura di queste attività.”
  • La Pandemia ha dato un’accelerata per il digitale. Voi dell’agriturismo “Di Petru i ‘Ntoni” come avete fatto? Pietro: “Questo Covid ha velocizzato questo processo che già aveva cominciato a farsi vedere tra le attività. Con il Covid-19 le attività si devono rivolgere al digitale, cosa che no i abbiamo fatto, con un ecommerce online, pagine social. Cerchiamo di fare qualcosa“.
  • Avete partecipato a Family Food Fight 2021, il cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW, che premia la “Migliore famiglia ai fornelli d’Italia”, arrivando in finale. Ci potete raccontare questa esperienza? Signora Cettina: “L’esperienza è stata meravigliosa perché comunque Antonio prima si è dovuto scontrare con me che n on volevo. Da lì’ cominciamo a litigare, poi ha una capacità di persuasione buona e io ho una bontà altrettanto buona. Io ho detto di sì e non ero tanto speranzosa poiché la selezione era tra 500 famiglie. E invece un bel giorno arriva la chiamata e da lì inizia un’avventura e ora comincio a credere che abbiamo partecipato poiché quando sei nel programma sei nel pieno delle emozioni. Ogni vittoria noi davamo per scontati che la prossima non la vincevamo però non è stato facile, è stata dura. Le gare erano spinose con imprevisti e tensione che ha provocato degli sbagli. Quando eravamo nello sconforto ci caricavamo tra di noi. Io avevo sempre l’appoggio di Pietro, è stata una esperienza bellissima che è arrivato in un momento giusto. Noi ristoratori eravamo fermi sconfortati e questo periodo ci ha impegnato. Un periodo abbastanza lungo e tosto che ci ha distratto da quelli che sono i nostri problemi reale. CI ha anche gratificato questa ‘vittoria’ di tutti i sacrifici che abbiamo fatto in questi anni che non conosce feste. Sacrifici che sono passati sulle nostre spalle, per noi è stata una forma di gratificazione. Tante soddisfazioni, ci voleva. Noi siamo stati scelti come cucina contadina e abbiamo rappresentato la nostra cultura, i nostri piatti, la nostra tradizione fino all’ultimo“. Antonio: “Per noi già è stata una vittoria andare da Bova Marina a Milano per la trasmissione. Ha ripagato dei nostri sforzi“.
  • Avete in programma altre esperienze di questo tipo? Signora Cettina: “Se dovessero venire perché no. Ora saremmo anche più preparati“. Antonio: “Siamo pronti. Se qualcuno ci vuole, siamo pronti a partecipare“.
  • Voi siete molto legati alla tradizione culinaria e lo si può vedere già dal menù che offrite. Cosa ne pensate delle continue importazioni di ricette anche in ristoranti stellati? Signora Cettina: “Io sono d’accordo perché la cucina è bella tutta. Poi ovviamente ognuno fa le proprie scelte. Noi abbiamo al scelta di portare avanti i piatti della tradizione e noi facciamo quello. Noi abbiamo provato a inserire qualche piatto greco perché i nostri clienti in maniera equilibrata possono provare piatti diversi. Se venite nell’agriturismo non esiste che non c’è un piatto vegano o vegetariano, la cucina è anche questo. Noi dobbiamo stare al passo“. Antonio: “Siamo molto aperti a questo perché poi Cettina insiste sulla modernizzazione. La sua creatività è massima e proviamo spesso a fermarla (rida, nda). Nei nostri tavoli trovate sempre la tradizione che deriva dai nonni“.
  • Tra i prodotti calabresi di punta che avete c’è l’amaro Kephas. Cos’è? Antonio: “Il Kephas è un digestivo nato nel nostro agriturismo. È una ricetta dai nostri nonni che deriva da tisana, allora, finocchietto selvatico e liquirizia che loro la facevano quando avevano mal di stomaco e problemi di digestione. Questa tisana l’ho trasformata leggermente aggiungendo solo un po’ di alcol. A parte il riconoscimento del Kephas, a livello nazionale, c’è una delibera comunale in cui dice che questo prodotto viene fatto proprio qua con prodotti del territorio. Bisogna provarlo per capire di cosa stiamo parlando“.
  • Negli ultimi anni c’è stata una maggiore attenzione da parte dei consumatori verso una qualità più elevata del cibo. Da cosa è dovuto? Signora Cettina: “C’è più consapevolezza e informazione. La gente è più attenta alla propria salute. Questo va benissimo, questo è una nostra scelta: puntare sulla qualità, che poi viene richiesta anche da parte dei clienti si collimano le nostre cose. Nel piatto c’è anche la nostra dignità ed è bello che i clienti lo apprezzino“.
  • Cosa è cambiato, anche dal punto di vista della comunicazione, negli ultimi anni, Pandemia a parte? Su cosa avete puntato? Signora Cettina: “Io dal vivo, Pietro sui social. Io do la mia spontaneità“. Pietro: “Come dicevamo prima ,questi canali son oi più seguiti. Alla gente piace vedere il prodotto e come viene lavorato. Cerchiamo di mostrarlo e far vedere tutti i nostri processi produttivi. Dall’orto alla tavola.

È possibile rivedere la puntata sulla nostra pagina Facebook, su quella della trasmissione e su YouTube.

 

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