venerdì, Marzo 29, 2024
Home Blog

La Favorita, potere e seduzione in un triangolo femminile nell’Inghilterra del ‘700

Debutta oggi nelle sale italiane La Favorita, film del regista greco Yorgos Lanthimos che vanta ben 10 nomination ai prossimi Oscar 2019 (condividendo il primato con la pellicola Roma di Alfonso Cuaron).

Già vincitore del Gran Premio della Giuria allo scorso Festival di Venezia e Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Olivia Colman, attualmente in lizza per l’Oscar con le due colleghe di set Rachel Weisz e Emma Stone, La Favorita è ambientato nell’Inghilterra del 1700 e prende spunto da vicende realmente accadute alla corte della regina Anna (Colman), ultima e meno celebre esponente della dinastia regnante degli Stuart.

Sebbene la monarca fosse di indole introversa, soffrisse di gotta e non godesse di particolare considerazione dai suoi contemporanei, fu proprio durante il suo regno che la Gran Bretagna arrivò ad affermarsi come potenza mondiale.

La pellicola si focalizza sulle ambigue relazioni tra la regina Anna e due donne astute ed ambiziose, entrambe sue favorite: Lady Sarah, (Weisz), amica di vecchia data, amante e consigliera politica, e la giovane Abigail (Stone), cugina povera di Sarah che si rivelerà una scaltra arrampicatrice sociale disposta a tutto.
Un vortice di intrighi, gelosie e tradimenti fanno da cornice alla competizione tra le due cugine per il controllo sulla regina ormai logorata da problemi di salute e dai contrasti con il parlamento.

Le categorie per cui La Favorita concorre agli Oscar, la cui cerimonia di premiazione è prevista per il prossimo 24 febbraio, sono Miglior Film, Miglior attrice non protagonista (candidate sia la Weisz che la Stone), Miglior attrice protagonista (Colman), Miglior regia, Miglior scenografia, Miglior fotografia, Miglior sceneggiatura originale, Migliori costumi, Miglior montaggio.

Il regista Yorgos Lanthimos è stato già candidato all’Oscar nel 2017 per la miglior sceneggiatura di The Lobster, pellicola vincitrice di diversi premi al Festival di Cannes, e più recentemente per Il sacrificio del Cervo Sacro, film contemporaneo ma dagli espliciti rimandi alla tragedia greca.