venerdì, Marzo 29, 2024
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La Nigeria dice “stop” all’infibulazione

Il Presidente della Nigeria Goodluck Jonathan ha firmato lo scorso giugno, un dispositivo che penalizza fortemente la barbara pratica dell’infibulazione. Questa storica presa di posizione, che impone quattro anni di galera e fino 200.000 naira (ovvero 1000 euro) di multa per chi trasgredisce, costituisce un grande passo per il paese che si avvicina sempre di più verso una totale sconfitta di questa consuetudine che non può più essere tollerata e che si deve smettere di accostare al concetto di cultura. La Nigeria è il ventitreesimo Paese africano che decide di abolire una pratica fin troppo radicata che si nasconde dietro al velo dell’accettazione sociale. Secondo le stime dell’Unicef sarebbero più di 125 milioni di donne e ragazze ad aver subito la procedura di infibulazione o altro tipo di mutilazioni femminili, ancora attuate in 29 Paesi in tutto il Mondo. Anche l’ONU nel lontano 2008 aveva dichiarato di voler debellare ogni tipo di pratica che coinvolgesse le mutilazioni genitali femminili. L’infibulazione oltre ad essere una pratica molto dolorosa che causa danni fisici permanenti (e che nei casi più gravi può portare anche alla morte), viene anche svolta in condizioni igenico-sanitarie decisamente pessime e in zone dove mancano cure adeguate per ogni tipo di malattia. Un aiuto significativo può arrivare anche da lontano, l’informazione è capace di fare il giro del mondo, l’indifferenza non aiuta a vivere più sereni.